
Polizia Locale di Roma Capitale, 700 agenti rischiano di rimanere senza pistola

La denuncia dei sindacati: “Gualtieri intervenga al più presto”.
Oltre 700 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale rischiano di rimanere disarmati. Il motivo di tale decisione è da ritrovare nell’impossibilità per i caschi bianchi di svolgere la verifica triennale dei requisiti psicofisici degli appartenenti al corpo della polizia cittadina. Ciò avviene solitamente presso le strutture mediche della Polizia di Stato e dell’ospedale militare romano del Celio.
A lanciare l’allarme i sindacati. Il segretario romano aggiunto del Sulpl Marco Milani, ha dichiarato: “Questo dilettantismo la dice lunga sull’incapacità dell’attuale giunta comunale di comprendere le esigenze dei nostri operatori della sicurezza, nonché di intercettare le legittime domande del territorio per avere una polizia locale in grado di affrontare con i giusti mezzi le situazioni di degrado ed insicurezza che permangono nella nostra città“.
“Chiediamo al sindaco Gualtieri di aprire immediatamente un tavolo di confronto sul corpo, volto al superamento delle visite periodiche che rischiano di disarmare i poliziotti locali romani ed a superare le ormai croniche mancanze dei caschi bianchi della capitale – ha ammesso in una nota Marco Cordova presidente dell’Arvu Europea -. Mancanze che spaziano dalla carenza di organico, alla mancanza della categoria dei sottufficiali, fino ad una revisione dei riconoscimenti contrattuali dei più difficili compiti che gli stessi si trovano a svolgere, rispetto al resto dei dipendenti comunali“. Questo l’allarme dei sindacati di polizia municipale.
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