
Parrucchiere dei vip ucciso dalla moglie per riscuotere la polizza sulla vita

Una storia che sembra un film, ma è la cruda realtà: una donna, con la complicità del suo amante, inscena una rapina in casa per far uccidere il marito e riscuotere una polizza sulla vita da 1,5 milioni di euro. Il dramma si è consumato a Los Angeles, protagonista una coppia di italo-americani: Fabio Sementilli, parrucchiere di successo con clienti hollywoodiani di Ceprano (Frosinone), e Monica Crescentini, sua moglie, originaria di Priverno (Latina). A distanza di otto anni dall’omicidio, la Corte di Los Angeles ha condannato la donna all’ergastolo.
Fabio Sementilli, 49 anni, fu brutalmente aggredito e ucciso il 23 gennaio 2017. Quella che inizialmente sembrava una rapina finita male – con la sua auto rubata e la casa messa a soqquadro – si rivelò presto un omicidio premeditato. L’assassinio di Sementilli fu pianificato dalla moglie Monica e dal suo amante, Robert Bake, in un tentativo di incassare l’assicurazione sulla vita. Il crimine è stato svelato grazie ad una lunga indagine, che ha incluso l’analisi di centinaia di messaggi e comunicazioni tra i due complici.
Nel processo, la giuria ha deliberato per oltre otto ore prima di dichiarare Monica Crescentini colpevole di omicidio e cospirazione. Il giudice Ronald S. Coen, presidente della Corte Superiore della Contea di Los Angeles, ha reso noto che la donna, assieme al suo amante e a un altro complice, Christopher Austin, aveva organizzato l’omicidio per ottenere il denaro della polizza. Le evidenze, tra cui email, messaggi su un’app criptata e dichiarazioni di Austin, hanno incastrato gli imputati.
L’accusa ha definito Monica Crescentini la “mente” dietro la cospirazione e ha sottolineato che senza di lei e il suo piano, il marito sarebbe ancora vivo. Nonostante un tentativo di patteggiamento da parte della difesa, che chiedeva una pena di 25 anni per la donna, la corte ha inflitto una condanna all’ergastolo.
La sorella di Fabio Sementilli, Mirella, ha commentato duramente la condanna, dicendo: «Monica ha barattato la lussuria per l’amore, la famiglia per la sporcizia». Le sue parole rispecchiano il dolore e l’indignazione di una famiglia che ha visto il proprio caro assassinato in un complotto ordito da chi più gli era vicino.
Il caso ha colpito non solo per la brutalità del delitto, ma anche per la freddezza con cui è stato pianificato. La motivazione economica dietro l’omicidio, legata alla risoluzione di una polizza assicurativa, ha aggiunto un ulteriore elemento di disgusto a una vicenda già sconvolgente. Monica Crescentini, condannata per omicidio a scopo di lucro, avrà ora a che fare con una pena che la costringerà a rimanere in carcere a vita, mentre le sue azioni continuano a distruggere le vite di chi le stava vicino.