
Moglie e figlia uccise per rabbia. La tragedia di Villa Pamphilj

Un progetto cinematografico non andato a buon fine, una vita di fallimenti e frustrazioni, e la rabbia che si trasforma in violenza. È la triste storia di Charles Francis Kaufmann, un uomo con un passato segnato da denunce per violenza negli Stati Uniti e una vita “borderline” che lo ha portato a essere accusato di duplice omicidio. Kaufmann, che si è presentato in Europa con il nome falso di Rexal Ford, aveva tentato di agganciarsi al mondo del cinema con un progetto finanziato dal ministero della Cultura italiano. Nonostante il finanziamento di oltre 800mila euro, non è riuscito a ottenere il denaro promesso, un fallimento che potrebbe aver alimentato la sua crescente frustrazione.
Nel settembre del 2023, Kaufmann incontra Anastasia Trofimova a Malta, dove la giovane russa, madre di una figlia di 11 mesi, si trovava in cerca di una nuova vita lontano dal suo paese. Lei, arrivata sull’isola con un visto turistico per un corso di inglese, rimane incinta di Kaufmann e alla scadenza del visto diventa clandestina. Nonostante le difficoltà legali e la sua condizione di irregolarità, la donna decide di seguirlo. Il loro viaggio verso l’Italia è segnato da difficoltà: Kaufmann tenta di ottenere il finanziamento per un altro progetto, ma senza successo. Giunti a Roma, la situazione tra i due si fa sempre più tesa.
Il 20 maggio, Kaufmann viene identificato per la prima volta a piazza Campo de’ Fiori, ma non viene arrestato. La relazione tra lui e Trofimova si deteriora ulteriormente, e tra il 2 e il 5 giugno, Anastasia invia un’e-mail alla madre, esprimendo le sue preoccupazioni riguardo al compagno. La tragedia si consuma il 5 giugno, quando il corpo della giovane russa viene ritrovato senza vita sotto gli oleandri di Villa Pamphilj. Gli inquirenti non hanno dubbi: Kaufmann è responsabile della morte della donna. La bambina, anche lei vittima di questo orrore, è stata soffocata.
L’autopsia sul corpo della bambina conferma la causa del decesso per soffocamento, portando all’arresto immediato di Kaufmann in Grecia. La situazione per Anastasia è più complessa, ma gli investigatori continuano ad approfondire le cause della sua morte attraverso ulteriori esami autoptici e istologici. La ricostruzione dell’accaduto, con il supporto della polizia maltese e italiana, ha portato alla conclusione che l’omicidio è stato un atto di rabbia da parte di Kaufmann, che ha visto nella presenza di Anastasia e della bambina un peso insostenibile.