
Raggira un 74enne e gli porta via la casa: condannata 38enne rumena

Una storia di inganno che ha segnato la vita di un ex dipendente del Ministero dell’Interno di 74 anni, truffato da una donna di 38 anni, Roxana Alexandra Sibu, che lo ha convinto a sposarla, a donarle un appartamento e a mantenerla economicamente per anni. La donna è stata condannata a due anni e otto mesi per circonvenzione di incapace, una pena più severa di quella richiesta dal pubblico ministero. Secondo l’accusa, la donna ha manipolato l’uomo per anni, facendogli credere di essere il padre di un bambino che in realtà era stato concepito con un altro uomo. L’inganno ha portato l’anziano a fare numerosi regali e donazioni, a sua insaputa.
La truffa ha avuto luogo tra il 2010 e il 2017, fino a quando alcuni colleghi dell’anziano, insospettiti da alcuni comportamenti, hanno allertato la polizia. Un ex collega si era preoccupato quando aveva ascoltato delle conversazioni telefoniche tra l’anziano e Roxana. Sapendo che l’uomo soffriva di un deficit cognitivo moderato, ha subito sospettato che potesse essere vittima di una truffa. Le indagini hanno confermato i timori, ricostruendo il modus operandi della donna, che si era insinuata nella vita dell’uomo dopo averlo incontrato nei giardini di piazza Re di Roma. L’uomo, pur avendo capacità cognitive ridotte, era stato convinto dalla donna a fare numerosi regali e a darle ingenti somme di denaro.
La vicenda si è intensificata nel 2015, quando Roxana ha convinto l’anziano a sposarla per il bene del bambino che gli aveva fatto credere fosse suo figlio, frutto di inseminazione artificiale. Nel 2017, la donna ha ulteriormente manipolato l’uomo, convincendolo a comprare un appartamento nella zona Romanina, dove lei avrebbe preso possesso tramite una donazione. Nonostante l’apparente matrimonio e la relazione con l’uomo, i sospetti su Roxana sono cresciuti, soprattutto quando gli investigatori hanno scoperto che l’uomo non aveva mai avuto rapporti sessuali completi con lei, se non qualche bacio sporadico.
Dopo l’arresto della donna, la Procura ha nominato un amministratore di sostegno per proteggere gli interessi economici dell’anziano coinvolto. I suoi conti sono stati posti sotto tutela, e l’amministratore ha ottenuto l’annullamento del matrimonio e il sequestro dell’appartamento. Nonostante gli sforzi della donna e dei suoi avvocati per ostacolare le indagini, il processo ha portato alla condanna di Roxana. Durante un colloquio in carcere, la donna ha tentato ancora una volta di manipolare l’anziano, chiedendogli di farsi pagare i soldi del TFR, ma il suo tentativo è stato intercettato dagli investigatori.
La sentenza, che ha messo fine a questa lunga vicenda, segna una vittoria per la giustizia e per il signor Enzo, che potrà finalmente essere tutelato. La condanna della donna rappresenta un segnale importante contro le truffe “romantiche” che sfruttano la vulnerabilità delle persone anziane.