
Omicidio di Ilaria Sula, il suo sangue era ovunque in casa Samson

Il sangue di Ilaria Sula era ovunque. Nonostante i tentativi di Mark Samson e di sua madre di ripulire la scena, il luminol della polizia scientifica ha riportato alla luce una drammatica verità: la 22enne è stata uccisa brutalmente, con tre coltellate al collo, e ha lasciato tracce in tutta la casa. Dal pavimento della camera da letto fino alla spalliera della poltrona, dai cuscini alle condutture del bagno, e perfino sul muro del corridoio. Una macchia di 10-15 centimetri, a circa un metro da terra, potrebbe essere stata lasciata dalla giovane nel tentativo di fuggire, forse appoggiandosi alla parete con le mani insanguinate.
Se venisse confermato che la ragazza ha cercato di salvarsi e che la madre di Mark, Nors Man Lapaz, fosse presente in casa senza intervenire, la sua posizione processuale potrebbe aggravarsi. Attualmente indagata per concorso in occultamento di cadavere, la donna rischia di dover rispondere anche di concorso in omicidio. “La sera dormivo. Mi sono accorta della presenza di un’altra persona in casa solo la mattina, vedendo due tazze di caffè”, ha dichiarato agli inquirenti durante l’interrogatorio. “Ho sentito una discussione, poi il silenzio. Ho aperto la porta e ho visto la ragazza morta. Sono svenuta”.
Ha poi aggiunto di essere uscita “per prendere aria”, ma di essere rientrata e aver aiutato il figlio a pulire. La candeggina, però, non è bastata: il sangue era ancora visibile negli scarichi e su alcuni stracci trovati in casa. Resta da chiarire anche se la madre abbia partecipato al trasferimento del corpo in una valigia, prelevata proprio dalla camera matrimoniale.
Il giovane, durante l’interrogatorio, ha affermato di aver avuto un rapporto sessuale con Ilaria la sera prima, quando lei si sarebbe presentata per restituirgli dei vestiti. Ma gli inquirenti dubitano della sua versione: “Ha mentito sugli esami universitari, potrebbe averlo fatto anche su questo”.
Un nodo centrale sarà l’orario dell’omicidio. Samson sostiene che sia avvenuto alle 11 del 26 marzo, mentre portava la colazione in camera. Ma Ilaria non era in pigiama, segno che forse era già uscita. La polizia indaga anche sullo zio del ragazzo, che vive nello stesso palazzo: “Quella mattina ero al lavoro sulla Nomentana”, ha riferito. Molte ombre ancora aleggiano su questo caso e gli ultimi ritrovamenti sul luogo del delitto fanno pensare a nuovi sviluppi nelle indagini e a una ridefinizione del ruolo avuto dai vari attori di questa drammatica vicenda.