
Tevere, riemergono le bici gialle abbandonate: “Con il fiume in magra si vedono anche sul fondale”

Respinta la richiesta di archiviazione delle indagini: la decisione del giudice grazie all’opposizione formulata da Legambiente Lazio e l’associazione Passo Civico.
Abbandono illecito di rifiuti. Questa l’ipotesi di reato su cui la magistratura è impegnata. Il Gip del tribunale di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione del caso che era stata avanzata dal PM. Proseguono quindi le indagini per verificare le responsabilità sull’infelice epilogo delle bici gialle che erano state impiegati da Obike per il bike sharing cittadino. La decisione del giudice per le indagini preliminare arriva grazie all’opposizione formulata da Legambiente Lazio e l’associazione Passo Civico. A distanza di circa sei anni, il caso è tutt’altro che chiuso.
“La vittoria della nostra azione giudiziaria permette la prosecuzione delle indagini, perché si faccia giustizia nella vicenda assurda delle migliaia di bici gialle abbandonate a Roma – ha commentato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Una situazione che i romani purtroppo conoscono, conseguenza dell’arrivo e dell’addio di un servizio di bike sharing che ha abbandonato le bici nelle strade del centro, distrutte poi da continui vandalismi in grado di ridurle in tonnellate di ferraglia arrivata poi, in particolare, nelle sponde del fiume e poi in fondo all’acqua. Oggi col fiume in magra, traspaiono le sagome delle bici nel fondale: nelle giornate di volontariato continueremo come sempre a raccoglierne, ma confidiamo che, grazie all’attività del nostro Centro di Azione Giuridica e dell’associazione Passo Civico, che ci accompagna in questa vicenda, la giustizia ora arrivi in fondo condannando le responsabilità evidenti e imponendo il recupero di tutto ciò che rimane delle biciclette”.