
Roma, Fedez al congresso di Forza Italia Giovani conquista la platea

Una scena surreale ma perfettamente calata nei tempi moderni: da un lato le auto blu ministeriali davanti al Palazzo dei Congressi, dall’altro i furgoncini dello street food, tra odori di fritto e risate mattutine. Ma dentro, a catturare la scena e l’attenzione, è lui: Fedez, all’anagrafe Federico Lucia, icona pop e voce spesso critica del mondo politico, che si ritrova ospite d’onore del congresso nazionale dei giovani di Forza Italia. A invitarlo, Maurizio Gasparri, suo storico antagonista nei talk show, per discutere di un tema di forte impatto sociale: la salute mentale.
Sembra uno scherzo, ma non lo è. E mentre Simone Leoni viene eletto nuovo segretario dei giovani azzurri, è il rapper di Rozzano a catalizzare riflettori e discussioni, dando vita a un dibattito dove, tra una frecciata e l’altra, emergono punti d’accordo insospettabili.
All’ingresso del congresso, tra delegati in abiti eleganti e dirigenti in jeans e sneakers, si respira attesa e curiosità. Non tutti nel partito, però, hanno accolto positivamente la presenza di Fedez. Il ministro Paolo Zangrillo ha espresso perplessità: «Fedez non rappresenta il giovane tipo: è milionario e fa una vita diversa. Ma una cosa che mi piace del mio partito è che possiamo esprimere liberamente le nostre opinioni». Ma c’è anche chi, come Tajani, difende la scelta: «Non è un relatore politico, ma porta la sua testimonianza. E non serve avere il simbolo di Forza Italia tatuato sulla pelle per parlare qui».
Gasparri, regista dell’ospitata, si affida a Mogol per descrivere l’evento: «Lui parlava di vita viva, il nostro sarà un evento vivo». Una battuta che prepara il terreno a un confronto civile e partecipato.
Sul palco, Fedez conquista il pubblico. Moderato da Stefano Benigni, insieme a Giuseppe Cruciani, riceve subito una standing ovation quando denuncia l’assenza di dialogo politico tra giovani: «Ogni volta che invito persone di destra al mio podcast, la sinistra si rifiuta di confrontarsi».
Poi entra nel merito: «La salute mentale sarà il tema dei prossimi 15 anni», dice, aprendo alla collaborazione per sensibilizzare l’opinione pubblica. Accetta con entusiasmo l’idea di scrivere un testo a quattro mani con Benigni, ma sorprende tutti parlando della giustizia italiana: «Le intercettazioni possono costruire mistificazioni. E la violazione del segreto istruttorio impedisce la difesa. L’intervento mediatico nei processi è devastante».
Un’analisi che, paradossalmente, riecheggia le battaglie del fondatore del partito, Silvio Berlusconi, a cui Fedez riconosce: «Michele Santoro gli diede l’onore delle armi». Nessun endorsement politico, ma una stoccata all’attuale sindaco di Milano: «Sala non può ricandidarsi, e questa è un’ottima notizia».
Tra una battuta e l’altra, anche tra i giovani di Forza Italia c’è chi scherza: «D’altronde, ha chiamato il suo cane Silvio e ha la cover dell’iPhone del Cav». Sarà vero spirito bipartisan o semplice strategia di comunicazione, ma una cosa è certa: l’intervento di Fedez ha lasciato il segno, tra i consensi, le riflessioni e il paradosso tutto italiano di un rapper milionario ospite applaudito di un congresso giovanile di centrodestra.
Nel frattempo, Gasparri ha promesso di ricambiare l’invito partecipando al podcast di Fedez. La politica, forse, non sarà cambiata da un evento, ma il dialogo – anche tra mondi opposti – oggi ha trovato un raro punto d’incontro.