
Liceo Virgilio devastato: studenti sanzionati con lavori socialmente utili

Sono scattate le sanzioni disciplinari per gli 11 dei 14 studenti del liceo Virgilio di Roma coinvolti nell’occupazione dello scorso dicembre. Le misure adottate dall’istituto prevedono lavori socialmente utili e sospensioni che variano da un minimo di 5 a un massimo di 20 giorni per un singolo studente, con l’obbligo di frequenza scolastica. Tuttavia, tre dei 14 studenti inizialmente identificati hanno preferito lasciare la scuola per evitare che il peso delle sanzioni potesse ripercuotersi negativamente sul loro esame di Stato.
Gli studenti rimasti all’interno del liceo stanno svolgendo i lavori socialmente utili presso realtà come la Comunità di Sant’Egidio, il centro per l’assistenza ai migranti Astalli, oppure direttamente all’interno dell’istituto, collaborando nelle attività di pulizia degli spazi scolastici o nei corsi pomeridiani. Questa non è la prima volta che il liceo associa sanzioni disciplinari a progetti di utilità sociale.
Tra i 14 studenti identificati, quattro ricoprivano il ruolo di rappresentanti degli studenti nel Consiglio di istituto. A loro è stata attribuita un’ulteriore responsabilità per “non essere riusciti a interrompere la protesta non avendo dato seguito al mandato della dirigente scolastica che li ha incaricati di mediare con gli occupanti”, come spiegato dal Collettivo studentesco su Instagram. Degli altri dieci studenti, nove sono stati riconosciuti da alcuni docenti, mentre un altro è stato identificato in quanto membro del Collettivo. Tra i tre studenti che hanno lasciato il Virgilio, si contano due rappresentanti d’istituto e un terzo studente. “Forse non avremmo perso l’anno, ma abbiamo comunque preferito cambiare scuola – spiega uno dei tre al quotidiano Il Messaggero – quello che contestiamo è solo il fatto di non essere stati identificati con certezza”.
La questione del riconoscimento degli studenti responsabili delle occupazioni è un tema ricorrente che i consigli di istituto si trovano ad affrontare annualmente. Spesso, gli autori delle proteste agiscono in modo da non essere identificati, rendendo difficile individuare chi ha effettivamente occupato la scuola e, come nel caso del Virgilio, chi è responsabile degli eventuali danni. Proprio per questo motivo, ancor prima dell’applicazione delle sanzioni, gli studenti del Virgilio avevano organizzato un sit-in di protesta a inizio marzo, in seguito alla notifica delle convocazioni per i consigli disciplinari ai 14 studenti identificati. A differenza degli anni precedenti, tuttavia, gli studenti non hanno fornito spontaneamente l’elenco completo dei partecipanti all’occupazione, forse anche per il timore che potesse essere loro addebitato il pagamento dei danni.
Il costo stimato dei danni ammontava quest’anno a circa 60mila euro, secondo i tecnici di Città Metropolitana, mentre la relazione presentata dall’istituto parlava di una cifra di 24mila euro. Solo una parte di questa somma è stata recuperata attraverso due collette: una anonima, promossa dal Collettivo, e un’altra organizzata dai rappresentanti dei genitori del Consiglio di Istituto.