
Ostia, la discoteca nega l’ingresso a tre ragazze perché “troppo vestite”

A denunciare l’episodio è stata la madre di una delle ragazze coinvolte con un post su Facebook diventato poi virale.
“Sono molto indignata per quello che è successo nel pomeriggio del primo maggio presso l’entrata di un noto locale sul lungomare di Ostia”. Inizia così il post di Daniela, una mamma, che su Facebook nei giorni scorsi ha denunciato l’accaduto, sottolineando il trattamento che un buttafuori avrebbe riservato a sua figlia e ad altre due amiche, respinte all’ingresso del locale perché non erano vestite in maniera succinta.
“Un gruppo di ragazzi tra i 21 e 23 anni, alcuni del luogo altri provenienti da altri quartieri romani si sono trovati respinti perché non avevano i requisiti fisici?! Per bere un aperitivo quali qualità fisiche necessitano?! Lo trovo vergognoso, umiliante e discriminante da parte del gestore di questo locale un tale comportamento! Solo perché non sei alta abbastanza, non hai una taglia di reggiseno notevole o perché non ti vesti succinta non puoi accedere, per giunta pagando a consumare!!! Come possono arrogarsi il diritto di esercitare una tale discriminazione e farlo tranquillamente pubblicamente?!”, si legge.
Il post prosegue: “Sentirsi dire da un troglodita rivestito in giacca e cravatta non puoi entrare perché non hai i requisiti fisici??? Locali come questo andrebbero chiusi. Naturalmente i ragazzi in questione non erano ne in stato evidente di alterazione ma semplicemente dei ragazzi normali, studenti universitari impegnati forse più allo studio che non a seguire le tendenze per essere pia visibile sui social! Mi domando in un paese che si fa paladino dei diritti umani, aiuti umanitari permette che i propri figli vengano trattati in questo modo?!”.
Il post è diventato virale. Prima sui social e poi sui media. Vari i pareri, c’è chi concorda con la riflessione di Daniela e chi, invece, sostiene la linea del locale. A provare a mettere la parola fine alla discussione è stata l’amministrazione del locale stesso: “Ci scusiamo con tutte le ragazze, i ragazzi ed i genitori coinvolti in questa spiacevole storia per il trattamento ricevuto dai steward la scorsa domenica”.