
L’Expo del gaming ha portato a Roma 87 milioni di euro in due giorni
Roma continua a scoprire il potenziale, economico e d’immagine, del turismo congressuale. L’ultima conferma arriva dai numeri di Sigma Central Europe, l’expo del gaming e delle industrie tech che si è tenuto a inizio novembre e che ha prodotto un giro d’affari di 87 milioni di euro in appena due giorni, attirando 30 mila visitatori. Una platea prevalentemente internazionale, definita “altospendente”, che ha vissuto la città, contribuito ai consumi e mostrato come la Capitale possa diventare un punto di riferimento per gli eventi globali. Proprio Sigma ha dedicato un’analisi specifica alla ricaduta economica della manifestazione, con proiezioni che arrivano fino al 2030 e che mostrano come l’impatto sulla città sia destinato a crescere in maniera esponenziale.
Secondo lo studio, i soli pernottamenti hanno generato 24 milioni di euro, cifra che potrebbe raddoppiare a 48 milioni entro il 2030, quando si prevedono oltre 53 mila visitatori. A questi si aggiungono i 12 milioni spesi per pranzi e cene nei ristoranti romani, destinati a salire a 23 milioni nei prossimi anni. Complessivamente, il soggiorno in città dei delegati ha prodotto 54 milioni di euro, con un range che per il 2030 oscillerà tra 83 e 103 milioni. L’evento si è rivelato quasi completamente internazionale: il 78% dei partecipanti proveniva dall’estero, mentre solo il 5% era romano, incidendo dunque poco sulla componente locale ma molto su quella turistica globale. Gli analisti di Sigma lo definiscono un appuntamento con potenzialità enormi: «Sigma Central Europe ha il potenziale di diventare l’evento tecnologico-aziendale più significativo del decennio in Italia», spiegano, sottolineando come Roma debba continuare a investire in logistica e attrattività per consolidarsi come hub dell’Europa meridionale nell’economia digitale.
All’inaugurazione era presente la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, a testimonianza dell’importanza istituzionale dell’evento. Tra gli ospiti più attesi anche figure note del calcio come Luis García e Francesco Totti, che hanno contribuito a dare ulteriore visibilità internazionale alla manifestazione. L’impatto dell’expo non è stato rilevante solo per la fiera, ma per tutta la città, come sottolinea Fabio Casaroli, amministratore unico di Fiera Roma: «Ospitare un evento di questa dimensione significa dimostrare che Fiera Roma è competitiva, affidabile e capace di attrarre investimenti da tutto il mondo». Casaroli insiste su un concetto chiave: la sinergia tra fiera e città. «Quando l’ecosistema città–fiera funziona in modo armonico, Roma può davvero fare il salto e posizionarsi tra le capitali internazionali degli eventi», spiega.
L’obiettivo ora è consolidare questo percorso. L’infrastruttura fieristica, ben collegata con l’aeroporto di Fiumicino e progettata per ospitare format globali, rappresenta uno degli asset più forti su cui Roma può puntare. «È motivo di grande orgoglio vedere la nostra Fiera diventare il luogo dove le idee e le comunità internazionali trovano una casa naturale. E questo è solo l’inizio», conclude Casaroli, indicando la strada per una Capitale sempre più inserita nei grandi circuiti internazionali e capace di tradurre la propria bellezza in opportunità economiche.