
Imprenditoria femminile straniera a Roma: in dieci anni +29%
Il decennio 2014-2024 mostra un profondo cambiamento nel panorama economico della Capitale: cresce l’imprenditoria, crescono le aziende straniere e soprattutto cresce la presenza delle donne al comando. Secondo l’analisi diffusa da Terziario Donna Confcommercio Roma, l’imprenditoria femminile straniera registra un incremento del 29,1%, un dato che fotografa una realtà dinamica e in piena trasformazione. Numeri che non solo raccontano la vitalità economica della città, ma testimoniano anche un processo di integrazione attraverso il lavoro e l’indipendenza economica. «Molte donne arrivano a Roma con competenze, esperienze e un sogno: costruire qualcosa di proprio. L’imprenditoria femminile straniera è una delle novità più significative degli ultimi anni», dichiara Simona Petrozzi, presidente di Terziario Donna e del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Roma.
A livello numerico, nel 2014 le aziende femminili straniere registrate a Roma e provincia erano circa 12.000, pari al 12,3% delle imprese “rosa” complessive. Dieci anni dopo, superano quota 15.000 e rappresentano il 15,7% di un totale salito a circa 96.000 imprese. La crescita non riguarda solo il numero assoluto, ma anche il peso all’interno dell’imprenditoria straniera: se dieci anni fa c’era un’azienda femminile ogni quattro maschili, oggi il rapporto si avvicina a una ogni tre. «Il dato segnala due aspetti fondamentali: la forte presenza delle donne nel commercio e nei servizi alla persona, e la percezione dell’Italia come un Paese accogliente, dove è possibile lavorare e prosperare», osserva Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere.
Nel complesso, le imprese straniere attive nella provincia di Roma sono oltre 65.000, di cui 50.000 guidate da uomini e più di 15.000 da donne. L’aumento dell’incidenza dell’imprenditoria femminile straniera – dal 20% del 2014 al 24% del 2024 – conferma un trend di consolidamento. La maggior parte delle imprenditrici opera nei settori tradizionali già ricoperti nei Paesi d’origine, come commercio e servizi, ma cresce anche la presenza in ambiti più innovativi, spesso legati alla ristorazione internazionale, all’artigianato e ai servizi alla persona.
Secondo Petrozzi, questa crescita si accompagna alla necessità di rafforzare la reputazione della città e del Paese: «Roma deve essere sempre più attraente per le imprese straniere e pronta a un contesto internazionale. Le donne imprenditrici straniere rappresentano una risorsa preziosa fondata su legalità, etica, rete e associazionismo». A conferma del ruolo centrale delle donne nel sistema economico romano interviene anche Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio: «Non esiste città in Italia con così tante imprese femminili: Roma è poco al di sotto delle 100.000».
Pier Andrea Chevallard, presidente di Confcommercio Roma, definisce Terziario Donna «un gruppo di professioniste che sostiene le donne che vogliono affermarsi nel mercato del lavoro», sottolineando come le imprenditrici straniere siano spesso protagoniste anche di iniziative culturali e sociali che migliorano la vita della comunità.
L’imprenditoria femminile straniera a Roma non è dunque solo un fenomeno economico, ma un elemento di coesione, crescita e apertura internazionale, destinato a incidere sempre più sul futuro della città.