
Casal Monastero: via libera al nuovo centro civico per le periferie romane

A Casal Monastero, nel Municipio IV di Roma, prende forma un progetto ambizioso per riqualificare la periferia: un nuovo centro civico moderno e multifunzionale. Il complesso, che coprirà una superficie di 350 metri quadrati, includerà una biblioteca con sala lettura, una sala polifunzionale, un’area informatica e un punto ristoro. All’esterno, gli abitanti potranno godere di 6.000 metri quadrati di spazi verdi, aree giochi e zone dedicate ai cani. Finanziato con un investimento privato di oltre 720mila euro, il progetto è parte integrante del Piano per le Periferie, voluto per migliorare la qualità della vita in aree urbane spesso trascurate. I lavori partiranno nel 2025 e si concluderanno nel 2026.
Un progetto per migliorare la vivibilità del quartiere
Il nuovo centro civico nasce grazie alla collaborazione tra il Municipio IV e il Consorzio Sant’Alessandro, con risorse provenienti da oneri concessori. Il design dell’edificio punta alla semplicità e alla funzionalità, sviluppandosi su un unico piano per garantire accessibilità e ottimizzare gli spazi. Situato in una posizione strategica, tra via Eretum e via Aventuma, l’intervento è parte di una più ampia riqualificazione urbana che coinvolge aree come Torraccia e la Tiburtina. Il progetto non si limita a creare spazi per la comunità, ma punta anche a rafforzare il tessuto sociale del quartiere, offrendo un punto di aggregazione fondamentale per i residenti.
Il Piano per le Periferie: investimenti in crescita
Questo intervento si inserisce nel più ampio Piano di Zona di Roma Capitale, che prevede opere di urbanizzazione per oltre 5 milioni di euro. Le risorse saranno destinate a infrastrutture pubbliche come marciapiedi, reti fognarie, illuminazione e strade. Altri progetti simili interesseranno quartieri come Ponte Galeria, Tor Cervara e Osteria del Curato, con investimenti complessivi di circa 32 milioni di euro. A Casal Monastero, il nuovo centro civico rappresenta un esempio virtuoso di come il dialogo tra pubblico e privato possa generare soluzioni concrete per le periferie, trasformando le criticità in opportunità di crescita per tutta la comunità.