
Anche Berlino sposa la linea dura italiana sui migranti

Il vertice di Bruxelles ha visto un’importante novità sul fronte della politica migratoria dell’Unione Europea. La Germania, con la partecipazione del cancelliere Friedrich Merz, ha deciso di allinearsi alla “via italiana” sostenuta dalla premier Giorgia Meloni. Questo cambiamento segna un passo significativo verso una politica migratoria più rigorosa, che include soluzioni innovative come gli hub di rimpatrio fuori dai confini Ue e il “modello” Albania, già sperimentato da alcuni Stati membri.
L’incontro informale, che si svolge ormai da un anno e raccoglie Paesi tra i più favorevoli a una linea dura sulla migrazione, ha visto la partecipazione di 14 Stati membri. Con la presenza di leader come quelli di Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Austria, Grecia e Polonia, il numero dei Paesi favorevoli a misure più restrittive è ora superiore alla metà dei 27 membri dell’Ue, un dato che ha assunto anche un forte significato politico. Non solo, la partecipazione di Merz, al suo debutto a un summit Ue, sottolinea il cambiamento della Germania nella gestione dei flussi migratori.
Durante il vertice, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha messo al centro dell’agenda l’aumento delle partenze dalla Libia e le iniziative in corso per rafforzare i controlli sulle migrazioni. Tra le proposte discusse, un nuovo regolamento sui rimpatri e una revisione della definizione di “Paesi terzi sicuri” per rendere più facile l’espulsione degli immigrati illegali. Meloni, nella sua dichiarazione, ha anche richiamato l’attenzione su una recente lettera congiunta che mira a modificare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, affinché i governi possano espellere più facilmente gli irregolari.
Il clima politico europeo sembra aver subito un’inversione di rotta, con l’approvazione di misure più dure da parte di tutti i partecipanti al vertice. Anche Viktor Orbán, noto per la sua posizione contraria alla migrazione, ha sollecitato una risposta più forte, dichiarando che nonostante i numerosi dibattiti, poco è cambiato in termini di riduzione degli arrivi. La soluzione proposta dal Partito Popolare Europeo include un rafforzamento delle intese con i Paesi del Mediterraneo per fermare le partenze, nonché una spinta per accelerare la realizzazione degli hub di rimpatrio.