
Manovra, nuove modifiche: salari detassati, tagli ridotti a Rai e cinema
In Commissione Bilancio continuano ad arrivare modifiche rilevanti alla manovra economica, che vanno ben oltre il maxi-emendamento su pensioni e sostegni alle imprese. Nella giornata di ieri sono stati approvati una serie di subemendamenti e ordini del giorno che ridisegnano capitoli sensibili come salari, informazione, cultura e risorse per il servizio pubblico.
Una delle principali novità riguarda gli stipendi. Con un subemendamento presentato da Lega e Fratelli d’Italia viene estesa anche ai contratti rinnovati nel 2024 la flat tax al 5 per cento sugli incrementi retributivi, che scatterà dal 1° gennaio 2026. La misura amplia la platea dei beneficiari, innalzando la soglia di reddito da 28mila a 33mila euro. L’intervento interessa una fetta più ampia di lavoratori della classe media coinvolti nei rinnovi contrattuali, dai metalmeccanici al terziario, passando per il settore ferroviario, il tessile-moda e i consorzi di bonifica.
Sul fronte politico non sono mancate le tensioni, in particolare sulla riapertura dei termini del condono edilizio del 2003. Una riformulazione proposta da Fratelli d’Italia ha provocato la dura reazione delle opposizioni, con la sospensione dei lavori in Commissione per oltre un’ora. Alla fine l’emendamento è stato trasformato in un ordine del giorno che impegna il governo a intervenire in futuro sulla materia. Dal centrosinistra, dal Partito democratico al Movimento 5 Stelle, la mossa è stata definita «un blitz dell’ultim’ora sventato».
Altro terreno di scontro è stato quello dell’editoria. La maggioranza ha confermato lo stanziamento di 60 milioni di euro per il nuovo fondo a sostegno della carta stampata, eliminando però i tagli inizialmente previsti alle televisioni locali nei prossimi anni. Una soluzione che ha permesso di superare lo stallo politico. Il sottosegretario Alberto Barachini ha parlato di una scelta «fondamentale per la nostra democrazia, che attraversa un momento realmente difficile per la concorrenza dei grandi “Over the Top” e per i costi crescenti del settore».
Ridimensionati anche i tagli al cinema, dopo le proteste di registi, attori e operatori del comparto: la sforbiciata passa da 150 a 90 milioni di euro. Per quanto riguarda la Rai, il taglio delle risorse derivanti dal canone, inizialmente previsto in 30 milioni spalmati su tre anni, è stato ridotto a 10 milioni e limitato al solo 2026.
Tra le altre misure approvate figura lo stanziamento di un milione di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 a favore dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi, con la conferma del progetto Comunic@Ens per l’abbattimento delle barriere linguistiche. È stato inoltre previsto lo stop all’addizionale comunale sui diritti d’imbarco negli aeroporti dell’Emilia-Romagna, una maggiore flessibilità sulle quote latte per gli agricoltori e la possibilità di risoluzione dei contratti dei dirigenti delle Authority pubbliche.
Via libera anche a interventi di rigenerazione urbana estesi agli immobili sanati con le leggi sui condoni edilizi nel Lazio. Infine, la Commissione ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo a dare attuazione a una norma sull’uscita di Anas dal gruppo Ferrovie dello Stato, con il rientro della società sotto il controllo diretto del ministero dell’Economia.
Un pacchetto di interventi eterogeneo che mostra come la manovra resti un cantiere aperto, attraversato da equilibri politici delicati e da una continua trattativa tra maggioranza e opposizioni.