
Natale di gioielli a Roma, torna il lusso: vendite in crescita del 20 per cento
«Stringerne uno è un po’ come tenere in mano un pezzo di luna», diceva Anna Magnani parlando dei diamanti. Un’immagine che sembra tornare attuale nella Roma che si avvicina al Natale, dove sotto l’albero di molti cittadini finirà un gioiello, grande o piccolo, capace di impreziosire un décolleté o far brillare un polso. Nelle vie del centro storico e nelle boutique di lusso l’afflusso di clienti è tornato ai livelli precedenti alla pandemia, segnando una netta inversione di tendenza rispetto agli anni più difficili.
Secondo le stime di Federpreziosi, rispetto alla stagione natalizia del 2024 gli acquisti di lusso sono destinati a crescere del 20 per cento. Un dato significativo, soprattutto se si considera il costante aumento del prezzo dell’oro, che non ha frenato la propensione alla spesa. Roma segue il trend nazionale, ma con una peculiarità: accanto alle grandi maison, stanno tornando a splendere anche piccole realtà artigianali, capaci di rendere il lusso più accessibile attraverso creazioni che mescolano gemme, diamanti e design contemporaneo.
La spesa media pro capite per un gioiello natalizio oscilla tra i 400 e i 2mila euro, una fascia che racconta di consumatori attenti, più orientati alla qualità che all’ostentazione. «Uno sguardo al Natale dello scorso anno offre una chiave di lettura preziosa – spiega al Messaggero Steven Tranquilli, direttore generale di Federpreziosi –. Dicembre ha dimostrato che, anche in un contesto economico complesso e segnato da incertezze internazionali, la gioielleria ha saputo confermare il proprio ruolo centrale nel momento del dono».
Le scelte dei clienti, infatti, premiano l’essenzialità e il significato. Non gioielli eccessivi, ma pezzi riconoscibili: oro di peso più contenuto, design curato, anelli e collane simboliche, bracciali lineari, punti luce e orecchini classici. Oggetti capaci di unire valore economico ed emozionale, pensati per durare nel tempo e per essere indossati nella vita quotidiana. Una tendenza che riflette un cambiamento più profondo nel modo di vivere il regalo, sempre meno impulsivo e sempre più consapevole.
In questo scenario, il rapporto di fiducia con il gioielliere torna centrale. «La fascia di spesa, pur controllata, non si è tradotta in rinuncia – prosegue Tranquilli – ma in una selezione più accurata, spesso accompagnata dalla richiesta di consiglio. È un Natale fatto di meno impulsività e più intenzione». Un approccio che valorizza l’artigianalità e il racconto che ogni gioiello porta con sé.
Accanto alle vendite nei negozi fisici, cresce in modo deciso anche il canale digitale. Come sottolinea Pierpaolo Donati di Federpreziosi Roma, molte gioiellerie e laboratori orafi hanno organizzato eventi nei propri spazi per incontrare i clienti e raccontare la storia delle creazioni, ma allo stesso tempo l’e-commerce continua a guadagnare terreno. I social network, in particolare Instagram, con reel e storie pubblicate da artigiani e artigiane, hanno contribuito a rendere il gioiello un oggetto più vicino e narrabile.
I numeri confermano questa evoluzione. In Italia, lo scorso anno il fatturato del settore orafo al dettaglio ha raggiunto i 6,8 miliardi di euro. Di questi, circa 1,08 miliardi derivano dalle vendite online, con un incremento del 19 per cento rispetto al 2023. Secondo l’Osservatorio Federpreziosi, l’88,2 per cento delle gioiellerie italiane è presente sul web e quasi il 62 per cento dispone sia di un sito internet sia di profili sui social network.
A Roma, questa doppia anima – tradizione e digitale – sembra aver trovato un equilibrio virtuoso. Tra vetrine illuminate e schermi di smartphone, il Natale dei gioielli racconta una città che riscopre il piacere del dono prezioso, non come simbolo di ostentazione, ma come gesto carico di significato.