Debito pubblico, crolla il costo per l’Italia: rendimenti al 2,8% e spread ai minimi

17/12/2025

L’Italia spende sempre meno per finanziarsi sui mercati. Nel 2025 il costo medio delle nuove emissioni di debito pubblico ha proseguito la sua discesa, attestandosi attorno al 2,8%, dopo il picco del 3,8% raggiunto nel 2023 nel pieno della stretta monetaria decisa dalle banche centrali per contrastare l’inflazione. Un calo significativo, certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, che fotografa una fase di maggiore stabilità finanziaria e una rinnovata fiducia degli investitori verso il debito italiano.

Secondo l’analisi dell’Upb, la riduzione dei rendimenti si accompagna alla capacità del Tesoro di compensare il progressivo disimpegno della Banca centrale europea e di Bankitalia, iniziato nel 2023, attirando capitali privati. Un ruolo decisivo lo hanno avuto i titoli rivolti al risparmio retail, come i Btp Valore e i Btp Più, che hanno raccolto complessivamente oltre 90 miliardi di euro, ma anche la domanda costante registrata nelle aste riservate a banche e fondi istituzionali. Un mix che ha permesso di mantenere fluido il collocamento dei titoli di Stato nonostante il cambiamento di scenario monetario.

Un altro indicatore chiave è lo spread, considerato il termometro della solidità finanziaria di un Paese. Il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi si mantiene ormai stabilmente sotto quota 70 punti base. Ieri ha chiuso a 66 punti, livelli che non si vedevano dai mesi precedenti allo scoppio della crisi finanziaria del 2008. Un dato che ha effetti concreti sui conti pubblici. Come ha ricordato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «la spesa per interessi è la più odiosa in assoluto, perché improduttiva», in quanto sottrae risorse a sanità, scuola e infrastrutture. Ridurre questo costo significa creare margini per investimenti produttivi o per alleggerire il carico fiscale.

Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, già il semplice ritorno dello spread attorno a quota 70 consente un risparmio di poco superiore ai 17 miliardi di euro in cinque anni. Una cifra paragonabile al peso di un’intera legge di bilancio, che offre al governo maggiore flessibilità nella programmazione economica. Il calo dei rendimenti riguarda soprattutto i titoli a breve termine: i Bot a sei e dodici mesi sono passati dal 3,97% di ottobre 2023 a circa il 2,05% di fine novembre, mentre il rendimento medio dei Btp al momento dell’emissione è sceso sotto il 3%, lontano dal 4,48% toccato nell’autunno di due anni fa.

Forte di questo scenario favorevole, il Tesoro ha scelto di giocare d’anticipo sulla gestione delle scadenze future. Nel corso del 2025 sono state effettuate sei operazioni di riacquisto per un controvalore di 32 miliardi di euro, riguardanti titoli destinati al rimborso nel 2026. L’obiettivo è ridurre il volume di scadenze concentrate in un solo anno e contenere il rischio di rifinanziamento. Prima degli ultimi interventi, i titoli in scadenza nel 2026 sfioravano i 273 miliardi di euro; una cifra che poi scende negli anni successivi, per tornare a salire nel 2030, quando sono previsti rimborsi per quasi 247 miliardi.

Le previsioni dell’Upb indicano che nel 2026 le emissioni nette di titoli di Stato saranno pari a 103 miliardi di euro, leggermente superiori a quelle del 2025. Complessivamente il mercato dovrebbe assorbire circa 175 miliardi di debito italiano, un volume simile a quello di quest’anno. Un ruolo sempre più rilevante è giocato dagli investitori esteri, tornati a detenere circa un terzo del debito pubblico, mentre famiglie e piccoli risparmiatori hanno rafforzato la loro presenza: dal 2022 i portafogli retail si sono arricchiti di 250 miliardi di Btp e Bot, portando la quota in mano ai cittadini al 15% del totale. Un segnale di fiducia che accompagna la fase di discesa dei costi e rafforza la stabilità finanziaria del Paese.

Ti è piaciuto l’articolo?

Condivilo su tutti i social e menziona RomaNews 24 – Le notizie da Roma in tempo reale

Potrebbero interessarti

Manovra, ecco la detassazione degli aumenti salariali: sconto Irpef fino a 35mila euro

Manovra, ecco la detassazione degli aumenti salariali: sconto Irpef fino a 35mila euro

È pronta ad allargarsi la platea dei lavoratori che potranno beneficiare della detassazione sugli aumenti salariali. Nel cantiere della legge di Bilancio, ormai entrata nella fase decisiva, prende forma una modifica che amplia il numero di dipendenti destinatari della tassazione agevolata sugli incrementi di stipendio legati ai rinnovi contrattuali. Il testo base del disegno di […]

15/12/2025

Spread ai minimi dal 2008, più margini per taglio delle tasse e investimenti

Spread ai minimi dal 2008, più margini per taglio delle tasse e investimenti

La discesa dello spread apre una fase nuova per i conti pubblici italiani e per le scelte di politica economica del governo. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha toccato livelli che non si vedevano da settembre 2008, scendendo fino a quota 67 punti base prima di risalire leggermente intorno […]

13/12/2025

Regione Lazio, in arrivo 9 milioni per le reti d’impresa: sostegno alle Pmi

Regione Lazio, in arrivo 9 milioni per le reti d’impresa: sostegno alle Pmi

La Regione Lazio rinnova il proprio sostegno alle piccole e medie imprese con un nuovo investimento da 9 milioni di euro destinato alle reti d’impresa per il 2026. Una cifra che porta il totale delle risorse impegnate nel triennio 2023-2025 a quasi 25 milioni, fondi che hanno permesso di valorizzare circa 6.000 attività commerciali distribuite […]

10/12/2025

Il Masterplan Fiumicino 2046 vale 70 miliardi e 300mila posti di lavoro

Il Masterplan Fiumicino 2046 vale 70 miliardi e 300mila posti di lavoro

Un maxi-piano destinato a cambiare profondamente l’economia italiana, il volto dell’aeroporto di Fiumicino e la posizione strategica dell’intero Paese nei traffici internazionali. Il Masterplan Fiumicino 2046, elaborato da Aeroporti di Roma, non è solo un intervento infrastrutturale da 9 miliardi di euro: rappresenta una leva potenziale da 70 miliardi di valore aggiunto e fino a […]

10/12/2025

Italia, Francia e Germania chiedono una revisione del Green Deal auto

Italia, Francia e Germania chiedono una revisione del Green Deal auto

Toni formali, ma contenuti inequivocabili: Italia, Germania e Francia hanno chiesto alla Commissione Europea di rivedere in modo sostanziale il percorso di transizione delineato dal Green Deal per il settore auto. Durante il Consiglio Competitività, i tre Paesi hanno ribadito la necessità di un cambio di passo, criticando un impianto normativo che appare eccessivamente sbilanciato […]

09/12/2025

L’Expo del gaming ha portato a Roma 87 milioni di euro in due giorni

L’Expo del gaming ha portato a Roma 87 milioni di euro in due giorni

Roma continua a scoprire il potenziale, economico e d’immagine, del turismo congressuale. L’ultima conferma arriva dai numeri di Sigma Central Europe, l’expo del gaming e delle industrie tech che si è tenuto a inizio novembre e che ha prodotto un giro d’affari di 87 milioni di euro in appena due giorni, attirando 30 mila visitatori. […]

08/12/2025

Spread sotto quota 70: l’Italia convince i mercati più di Francia e Germania

Spread sotto quota 70: l’Italia convince i mercati più di Francia e Germania

Lo spread tra Btp decennali italiani e Bund tedeschi è sceso sotto quota 70 punti base per la prima volta dal novembre 2009, un risultato che i mercati leggono come un segnale chiaro: la credibilità fiscale dell’Italia è tornata a essere un asset riconosciuto e valutato positivamente a livello europeo. La fotografia di ieri si […]

04/12/2025

Imprenditoria femminile straniera a Roma: in dieci anni +29%

Imprenditoria femminile straniera a Roma: in dieci anni +29%

Il decennio 2014-2024 mostra un profondo cambiamento nel panorama economico della Capitale: cresce l’imprenditoria, crescono le aziende straniere e soprattutto cresce la presenza delle donne al comando. Secondo l’analisi diffusa da Terziario Donna Confcommercio Roma, l’imprenditoria femminile straniera registra un incremento del 29,1%, un dato che fotografa una realtà dinamica e in piena trasformazione. Numeri […]

04/12/2025

Inps, dagli stranieri non arriva un aiuto al welfare: stipendi troppo bassi

Inps, dagli stranieri non arriva un aiuto al welfare: stipendi troppo bassi

Gli stipendi dei lavoratori stranieri in Italia restano mediamente troppo bassi per garantire un contributo significativo al sistema di welfare nazionale. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Inps, che fotografa una forza lavoro spesso penalizzata da sfruttamento, lavoro nero e retribuzioni insufficienti, evidenziando una situazione strutturale che incide sulla sostenibilità di pensioni e sanità. Nel 2024 […]

02/12/2025