
Roma rafforza il piano antincendi: droni, volontari e regole più severe

L’estate a Roma è sinonimo di allarme incendi. La protezione civile capitolina ha attivato una strategia di prevenzione articolata, che prevede il pattugliamento delle zone a maggior rischio tramite droni antincendio, l’impiego di 500 volontari e misure stringenti per la gestione del verde urbano. L’obiettivo è evitare una nuova stagione critica come quella dello scorso anno. Le aree più sensibili – Magliana, Casal Lumbroso e il Municipio VI – saranno tenute sotto costante osservazione, con un’azione congiunta tra Comune, Regione e Dipartimento nazionale. «Purtroppo le previsioni annunciano un periodo di forte calore. Oggi il terreno ha ancora base umida, ma quando sarà tutto secco rischieremo un’estate molto severa», ha dichiarato Giuseppe Napolitano, direttore della protezione civile del Campidoglio.
I sette droni a disposizione non sorvoleranno casualmente l’intera città, ma saranno indirizzati verso le zone con precedenti di incendi o maggiore esposizione al rischio. In prima linea, oltre a Magliana e Casal Lumbroso, anche Monte Mario e numerosi parchi cittadini. I municipi IV, VI e XI – rispettivamente Monte Sacro, Torri e Portuense-Magliana – sono stati classificati come particolarmente vulnerabili. Il piano include anche una stretta collaborazione con la Regione Lazio, che ha stanziato 5 milioni di euro per il servizio aereo, mezzi di spegnimento e formazione del personale. A livello regionale, sono attivi oltre 4.000 volontari, con compiti che vanno dalla segnalazione dei primi focolai all’intervento diretto nei casi meno complessi, come i roghi di sterpaglie lungo le strade.
A sostegno dell’azione di prevenzione, il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza che impone una serie di obblighi ai cittadini, anche su proprietà private. Ogni area verde deve avere un perimetro sterrato largo almeno 10 metri, l’altezza della vegetazione non può superare i 50 cm, e nei terreni superiori ai 5.000 metri quadri sono obbligatorie strade tagliafuoco ogni 100 metri. I guardiaparco dovranno inoltre intensificare i controlli nelle aree protette e nelle riserve naturali. Le sanzioni per chi non rispetta queste disposizioni arrivano fino a 500 euro (ridotte a 400 se si paga entro i termini). «Il fuoco è quasi sempre un fenomeno umano: c’è chi gioca con il fuoco nei momenti sbagliati», ha sottolineato Napolitano, ricordando che nel 2023 su 760 incendi, solo due casi sono stati ricondotti ad autocombustione.