
Picchiava e stuprava la moglie perchè “posseduta”: 41enne a processo

Per anni Silvia (nome di fantasia), una donna romana di 37 anni, sarebbe stata vittima di maltrattamenti, umiliazioni e violenze da parte del marito, oggi 41enne, finito sotto processo con l’accusa di aver instaurato un clima domestico di terrore. L’uomo, secondo la ricostruzione dell’accusa, le diceva che era posseduta dal diavolo, spargeva acqua santa per casa durante la notte e pretendeva rapporti sessuali contro la sua volontà, insultandola e aggredendola fisicamente se si rifiutava. Frasi come “Lo devi fare per dimostrarmi che io sono il tuo uomo” e “Ti renderò povera” sarebbero state ripetute spesso dalla presunta vittima in aula, nel corso del processo in corso presso la quinta sezione collegiale del Tribunale di Roma. L’imputato è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.
I fatti contestati risalgono almeno al 2018, come indicato nel capo d’imputazione. L’uomo avrebbe esercitato un controllo totale sulla vita della moglie: le sequestrava il telefono anche per settimane, le imponeva di chiedere il permesso per qualunque cosa, compresi i prelievi dal conto bancario o l’uso del certificato elettorale. Secondo quanto emerso dalle testimonianze in aula, anche i genitori della donna erano all’oscuro dell’entità delle violenze. La madre ha raccontato di aver notato lividi su Silvia durante una vacanza nel 2021 a Montalto di Castro, ma la figlia li aveva attribuiti a una caduta. Solo più tardi la donna ha trovato il coraggio di confidare la verità, raccontando di dormire abbracciata alla figlia per protezione e di non riuscire più a vivere accanto al marito. Da qui la denuncia e l’apertura del procedimento penale.
Nel corso delle udienze è emerso un quadro inquietante: schiaffi, pugni, oggetti lanciati contro i muri, un morso alla mano, una testata alla fronte. In uno degli episodi più gravi, l’uomo avrebbe afferrato il telefono della moglie con violenza, per poi abusare di lei nel bagno dell’abitazione. Tutto questo accadeva sotto gli occhi della figlia della coppia. La donna, assistita in aula dall’avvocato Mario Vincenzo Belcastro, si è costituita parte civile nel processo. Alla prossima udienza, fissata per metà novembre, sarà lo stesso imputato a parlare davanti ai giudici per fornire la propria versione dei fatti.