
Assalto a nove supermercati, in carcere un uomo di 45 anni e il complice di 64

Sono ritenuti i responsabili di ben nove colpi messi a segno tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.
Avrebbero commesso almeno nove rapine tra Acilia, Esposizione, Colombo, Tor Carbone e San Giovanni, prendendo di mira principalmente supermercati. Con tale motivazione, il gip del tribunale di Roma ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due romani di 45 e 64 anni, in azione tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. A condurre le indagini, e a dare esecuzione alle misure di custodia, sono stati i “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile e della squadra del Distretto San Giovanni della Questura di Roma.
Gli agenti, coordinati dalla Procura capitolina, hanno indagato per mesi su una serie di rapine commesse tutte con la stessa modalità: in gruppo, con i banditi armati di pistola che facevano irruzione nel supermercato minacciando i cassieri per farsi consegnare il denaro. Gli investigatori hanno passato al setaccio i sistemi di videosorveglianza dei supermercati e ascoltato le testimonianze delle vittime, alcune risultate fondamentali per puntare l’attenzione sulla targa di uno scooter risultato rubato poche settimane prima l’inizio dei colpi. I poliziotti hanno poi intuito che uno dei rapinatori poteva abitare ad Acilia. Gli appostamenti successivi hanno consentito di bloccarlo proprio mentre saliva a bordo dello scooter segnalato. L’uomo è stato denunciato per il reato di ricettazione e, grazie alle perquisizioni e al ritrovamento di abiti uguali a quelli indossati da uno dei rapinatori durante i colpi, è stato segnalato alla procura come uno dei probabili autori, il più giovane della coppia. È stato quindi trasferito a Regina Coeli, in aggravamento della pena che stava scontando in regime di affidamento ai servizi sociali.
Le indagini sono proseguite per trovare l’altro uomo. A incastrarlo anche i cellulari. I due uomini, infatti, erano soliti incontrarsi in zona Acilia per organizzare il colpo e cambiarsi d’abito, dopodiché si spostavano verso gli obiettivi e tornavano alle rispettive abitazioni, spostamenti che grazie al tracciamento dei cellulari hanno consentito agli investigatori di “piazzarli” nella zona delle rapine mentre venivano commesse.