
Vacanze, crollano le prenotazioni all’estero: colpa delle guerre e dei costi

Il quadro internazionale sempre più instabile, aggravato dalla guerra tra Israele e Iran, ha colpito duramente anche il settore dei viaggi. A Roma, secondo quanto riferiscono le agenzie, si registra un drastico calo delle prenotazioni per l’estero, con molti cittadini ancora indecisi su dove andare, nonostante si sia già superata la metà di giugno. L’alternativa del mare italiano, un tempo rifugio sicuro, viene considerata da molti “troppo cara”, dopo i rincari degli ultimi anni legati alla pandemia e all’inflazione post-bellica.
“Le prenotazioni già non andavano bene, e adesso temiamo ulteriori effetti negativi per via del conflitto in Medio Oriente”, ha spiegato Stefano Corbari, presidente regionale di Fiavet, la Federazione delle imprese di viaggi e turismo.
Il blocco degli acquisti di pacchetti turistici è cominciato già da oltre un mese, e non riguarda solo i viaggi internazionali. Anche il turismo interno, in particolare verso le mete di mare, è in forte sofferenza. Cinzia Renzi, presidente di Assoviaggi Lazio, denuncia: “Le richieste sono molto rallentate. I prezzi alti scoraggiano anche chi vorrebbe restare in Italia”. Una preoccupazione crescente per gli operatori, che temono un calo strutturale dopo anni di crescita.
Tuttavia, alcune destinazioni sembrano reggere: crociere, viaggi nel Mediterraneo, gli USA e parte dell’Estremo Oriente sono ancora tra le scelte più frequenti di chi ha già deciso. Ma i dati restano al ribasso rispetto agli anni precedenti.
Con l’estero in crisi e il resto d’Italia troppo caro, il 70% dei romani opta per mete vicine alla Capitale. Località come Santa Marinella, Anzio, Sperlonga e Gaeta sono già prossime al tutto esaurito per luglio e agosto. Gli appartamenti scarseggiano, i posti negli stabilimenti balneari sono ormai limitati e l’offerta online è sempre più rischiosa per l’aumento delle truffe digitali.
Fuori dal Lazio, le mete più richieste restano Puglia, Sardegna, Sicilia e le isole minori. All’estero, resistono le isole greche, le Baleari e alcune capitali europee, mentre la montagna italiana conserva un discreto appeal per chi cerca fresco e relax.
Secondo le stime del settore, saranno oltre un milione i romani che trascorreranno almeno qualche giorno fuori città durante l’estate, con una spesa media di 800 euro a testa per una permanenza di circa una settimana. Tuttavia, i viaggi a lungo raggio saranno nettamente inferiori rispetto agli scorsi anni.