
Taglio del cuneo fiscale, a giugno per gli statali 400 euro di arretrati

Dopo mesi di attesa, i lavoratori del settore pubblico potranno finalmente beneficiare del taglio del cuneo fiscale deciso dal governo. A partire da giugno, nelle buste paga sarà visibile lo sgravio contributivo, insieme al pagamento degli arretrati per i primi cinque mesi dell’anno, che ammonteranno in media a circa 400 euro netti. Il ritardo, spiegano fonti ministeriali, è legato alla necessità di aggiornare e potenziare la piattaforma NoiPa, con interventi anche sulla sicurezza informatica.
Un’ulteriore novità sarà l’introduzione di un servizio interattivo che consentirà ai dipendenti di decidere se usufruire o meno del beneficio, utile soprattutto per chi si avvicina alla soglia dei 40mila euro annui e rischia di superarla. In quel caso, lo sgravio potrebbe dover essere restituito in fase di conguaglio.
Tra le misure più attese anche l’aumento del salario accessorio per i dipendenti degli enti locali, che potranno usufruire di uno stanziamento fino al 58% del monte stipendi, come previsto da un emendamento al decreto sulla pubblica amministrazione. L’obiettivo è ridurre la storica disparità con i ministeriali. L’Aran dovrebbe fissare nei prossimi giorni la data del nuovo tavolo di contrattazione. Se applicata, la misura potrà portare aumenti mensili fino a 300 euro lordi per migliaia di lavoratori comunali.
Il comparto sanità, con i suoi 581mila dipendenti tra infermieri e personale amministrativo, resta in una fase delicata. Dopo il mancato accordo a causa del dissenso di NursingUp, Cgil e Uil, l’Aran ha convocato un nuovo incontro per il 29 aprile. Per il 2025, gli aumenti previsti sono di 172 euro lordi mensili medi. Particolare attenzione sarà dedicata ai pronto soccorso, con incrementi fino a 305 euro per circa 23mila infermieri.
Infine, resta aperto anche il tavolo della scuola. Coinvolge oltre 1,3 milioni di lavoratori tra docenti e personale Ata. Per gli insegnanti, si parla di un incremento medio mensile di circa 150 euro lordi. Anche in questo caso, si è in attesa di una nuova convocazione da parte dell’Aran per procedere con il rinnovo del contratto.