
Stadio Flaminio, al bivio tra Lazio e Roma Nuoto

Lo Stadio Flaminio, progettato dall’architetto Pier Luigi Nervi e ormai in stato di abbandono, è al centro di un’importante contesa tra due grandi realtà sportive della Capitale: la Lazio e Roma Nuoto. Entrambe ambiscono a recuperare e riqualificare questa storica struttura, ma i progetti presentati dalle due parti si muovono in direzioni diverse.
Da un lato, Roma Nuoto ha già presentato una proposta avanzata che prevede la riconversione del Flaminio in un moderno impianto polivalente dedicato allo sport e al benessere. Il progetto, approvato inizialmente dalla conferenza dei servizi, punta a creare uno spazio funzionale dotato di una piscina sotterranea, palestre e aree commerciali. Nella struttura si prevedono quattordici negozi sotto le curve dello stadio, garantendo così anche uno sviluppo economico e non solo sportivo. Questo piano ambizioso rispetta le scadenze imposte e ha già ottenuto il via libera per una decisione finale il 20 ottobre.
Dall’altro lato, la Lazio e il suo presidente Claudio Lotito stanno accelerando per presentare la loro proposta alternativa, che si focalizza su un utilizzo calcistico del Flaminio. L’obiettivo è quello di mantenere lo stadio come sede di eventi calcistici, in linea con la storia e la tradizione del club biancoceleste. Tuttavia, a differenza del progetto di Roma Nuoto, quello della Lazio è ancora in fase di studio e deve essere formalizzato entro il 21 ottobre, data cruciale per la conferenza dei servizi. La Lazio mira a preservare alcuni elementi architettonici distintivi, come le tribune originali di Nervi, ma la tempistica sembra essere l’ostacolo principale, poiché non sono ancora stati risolti dettagli tecnici importanti.
Entrambi i progetti, seppur diversi, condividono un obiettivo comune: ridare vita a una struttura storica che da troppo tempo versa in uno stato di degrado. Il 21 ottobre sarà una data decisiva per capire quale tra le due visioni potrà realizzarsi, ma al momento Roma Nuoto sembra in vantaggio per la prontezza e il rispetto delle scadenze.
Il futuro dello Stadio Flaminio, quindi, non è ancora definito, ma ciò che è certo è che la sua riqualificazione rappresenta una sfida cruciale per la città di Roma, che vede in questo impianto un’opportunità per conciliare tradizione e innovazione sportiva.