
Stabili le condizioni del Santo Padre, la prognosi resta riservata

Dopo la paura vissuta l’altro ieri, i fedeli di tutto il mondo hanno potuto tirare un sospiro di sollievo: Papa Francesco si è ripreso dalla doppia crisi respiratoria. Dopo un apparente miglioramento, la sera del 3 marzo aveva infatti accusato episodi di insufficienza respiratoria acuta e broncospasmo, rendendo necessaria la ventilazione meccanica non invasiva. Il Vaticano ha assicurato che il Pontefice è sempre rimasto vigile, ma la prognosi resta riservata.
Secondo il bollettino ufficiale diffuso dalla Santa Sede, le condizioni del Papa si sono mantenute stabili nel corso della giornata di ieri. “Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato”, si legge nella nota. Tuttavia, la ventilazione meccanica non invasiva è stata ripresa durante la notte, come misura precauzionale.
Gli esperti sottolineano come la situazione rimanga delicata. Stefano Nardini, ex presidente della Società Italiana di Pneumologia, ha spiegato che “l’immobilità e la ventilazione debilitano i muscoli respiratori e rendono difficile l’espulsione dei muchi”. Per questo motivo, si è reso necessario un intervento di broncoscopia per aspirare le secrezioni accumulate.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, ha ipotizzato che le crisi respiratorie del Pontefice siano collegate a una “pneumopatia di fondo, una condizione in cui le strutture polmonari risultano danneggiate”. Il lungo ricovero, inoltre, aumenta il rischio di antibiotico-resistenza, fattore che potrebbe complicare il recupero.
La sala stampa vaticana ha confermato che il Papa sta proseguendo la terapia e la fisioterapia respiratoria senza maschera, utilizzando l’ossigeno ad alti flussi. Secondo Massimo Galli, infettivologo, “la prognosi riservata indica che i medici valutano l’evoluzione giorno per giorno, ma ciò non significa che la situazione sia irreparabile”.
Papa Francesco è ricoverato da 20 giorni presso il Policlinico Gemelli di Roma e si pensa che il suo ricovero possa protrarsi ancora a lungo. Ha trascorso la giornata di ieri alternando momenti di riposo e preghiera, ricevendo l’Eucaristia nella mattinata. Il Vaticano continua a monitorare con attenzione le sue condizioni, in attesa di ulteriori aggiornamenti.