
Roma, scoperto un raggiro internazionale di falsi di Picasso

Un’inchiesta che ha attraversato i confini di più paesi, da Londra a New York, passando per Parigi e Roma, ha portato alla luce un ingente giro di opere d’arte false. Un uomo di 65 anni, italo-francese, è accusato di aver realizzato e venduto centinaia di opere contraffatte attribuite a Pablo Picasso, tra cui serigrafie, disegni e acqueforti. Le sue creazioni, ingannevoli e molto ben fatte, sono riuscite a ingannare critici e intenditori, permettendo all’uomo di intascare centinaia di migliaia di euro. Ora, l’uomo, insieme a cinque complici, è sotto indagine per contraffazione di opere d’arte.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Francesco Paolo Marinaro, sono partite da controlli effettuati dai carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico sulle opere messe in vendita online e in varie case d’aste. Le tecniche utilizzate per creare i falsi erano sofisticate e variate, comprendendo soprattutto serigrafie e acqueforti, due forme di arte molto apprezzate. L’uomo riusciva a far sembrare le opere autentiche grazie a metodi come l’anticatura delle tele e l’uso di caffè per simulare un effetto di usura. Le falsificazioni venivano spacciate per vere, e le vittime di questo raggiro includevano collezionisti e galleristi da tutto il mondo.
L’uomo è già noto alle forze dell’ordine per essere stato coinvolto in altre attività di falsificazione in passato. Nel periodo compreso tra il 2021 e oggi, è riuscito a vendere centinaia di opere, incassando circa 200mila euro, una cifra che potrebbe essere molto più alta, considerando che non tutte le denunce sono state ancora formalizzate.
Le perquisizioni effettuate nei giorni scorsi hanno portato al sequestro di diverse opere falsificate, mentre una coincidenza curiosa ha fatto sorridere gli investigatori: il presunto falsario stava guidando una Citroen Picasso al momento dell’arresto, un dettaglio che non è sfuggito agli inquirenti. Le opere false, vendute attraverso canali ufficiali e case d’asta, sono riuscite ad aggirare il controllo degli esperti del settore, grazie alla qualità e alla sofisticazione delle tecniche utilizzate. Alcuni dei dipinti venivano preparati con una composizione incisa su una lastra di metallo e trattata con acidi per ottenere l’effetto di una acquaforte autentica.
Non si tratta del primo caso di falsificazione di opere d’arte a Roma. Un altro laboratorio clandestino di pittura è stato scoperto lo scorso 19 febbraio nella capitale, dove venivano prodotte falsificazioni di opere attribuite a noti artisti come Paul-Emile Pissarro, Jean Cocteau e Dora Maar. Questo laboratorio era gestito da un restauratore, e durante le perquisizioni sono stati trovati timbri falsi, prove di firme contraffatte e documenti falsificati per accompagnare la vendita di queste opere.
Con l’indagine in corso e le perquisizioni che hanno portato al sequestro di numerosi falsi, la Procura potrebbe presto concludere l’inchiesta. L’uomo accusato di falsificare le opere di Picasso rischia pesanti accuse di contraffazione e truffa per aver messo in circolazione falsi d’autore in una serie di vendite che hanno coinvolto un ampio pubblico internazionale.