
Roma, Lulù Selassié condannata per stalking a Manuel Bortuzzo

È arrivata la condanna per Lucrezia Hailé Selassié, nota al pubblico come Lulù, accusata di stalking nei confronti dell’ex fidanzato Manuel Bortuzzo. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Roma ha inflitto alla giovane una pena di un anno e otto mesi, superiore ai sedici mesi richiesti dalla Procura. La vicenda era iniziata dopo la fine della loro breve relazione nata nella casa del Grande Fratello Vip tra il 2021 e il 2022. La rottura, però, non era mai stata accettata dalla ragazza, che avrebbe dato il via a una lunga serie di comportamenti ossessivi.
Secondo gli atti, Lulù avrebbe perseguitato il nuotatore paralimpico con blitz in albergo, anche all’estero durante i ritiri, telefonate continue, messaggi minacciosi e persino appostamenti nei locali dove lui si trovava in compagnia di amici o della nuova fidanzata. “Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo”, sarebbe stata una delle frasi ripetute. La situazione si è aggravata fino a spingere Bortuzzo a sporgere denuncia. Da lì il divieto di avvicinamento e l’obbligo per Selassié di indossare il braccialetto elettronico.
All’udienza erano presenti entrambi. Lulù ha scelto il rito abbreviato, accedendo così a uno sconto di pena, ma non ha nascosto il dispiacere per la sentenza. In un post su Instagram ha scritto: “Cammino a testa alta, consapevole che la giustizia non si esaurisce in un singolo verdetto. Ho sopportato per amore il peso di calunnie e manipolazioni”. Dall’altro lato, l’avvocato di Manuel Bortuzzo, Francesco Laurito, ha dichiarato: “È provato e molto giù. Speriamo sia finita qui e che si possa ricominciare una vita normale. Sarebbero bastate delle scuse”.
Il comportamento persecutorio ha avuto un impatto devastante sulla vita del nuotatore, come riconosciuto nel capo d’accusa: “Ha procurato uno stato d’ansia e timore per la propria incolumità, costringendolo a modificare le sue abitudini”. Tra gli episodi più gravi, l’irruzione in ospedale durante un intervento a Latina e il tentativo di entrare in sala operatoria.
Manuel Bortuzzo è costretto sulla sedia a rotelle dal 2019, dopo essere stato colpito alla schiena da un proiettile durante un agguato per errore. Da allora ha affrontato la disabilità con forza, tornando a gareggiare con risultati eccellenti: quinto ai Mondiali 2023 di Manchester, bronzo alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nei 100 metri rana. La vicenda giudiziaria segna ora un punto fermo, ma resta il dolore per una storia d’amore degenerata in un incubo.