
Roma in crescita, Gasperini batte Fabregas e guarda avanti
La Roma si prende lo scontro generazionale con Cesc Fabregas e consolida il momento positivo dopo la brillante vittoria di Glasgow in Europa. Sotto gli occhi attenti di Claudio Ranieri, che nei mesi scorsi aveva osservato e sondato entrambi i tecnici, è Gian Piero Gasperini a uscire vincitore dal confronto, dando continuità ai risultati e alimentando nuove ambizioni in campionato. I giallorossi accorciano su Milan e Napoli e tornano a respirare un’aria di fiducia che sembrava smarrita dopo i passi falsi contro Napoli e Cagliari, ormai archiviati.
Il tecnico però non si lascia trascinare dall’entusiasmo e mantiene il suo consueto equilibrio tra ambizione e prudenza. «Firmerei per il quarto posto? Non firmo mai, ma sarei contentissimo. Sarebbe un gran risultato. Al meglio e al peggio non c’è limite», ha spiegato nel dopo gara, lasciando intendere come l’obiettivo Champions resti un sogno possibile ma non un’ossessione. Gasperini ha poi ribadito un concetto a lui caro, quello dello spirito del gruppo, che viene prima dei singoli nomi. «A volte gli altri possono avere anche qualità migliori, ma questi ragazzi danno l’anima. E non è detto che se arrivano giocatori teoricamente più forti poi abbiano lo stesso spirito e la stessa disponibilità», ha sottolineato, difendendo un gruppo che sente sempre più suo.
La prestazione contro il Como è stata definita dallo stesso allenatore come la migliore vista all’Olimpico sotto la sua gestione. Un successo che ha avuto anche il sapore della riconciliazione con il pubblico, spesso esigente e critico, ma capace di trascinare la squadra quando percepisce impegno e qualità. «Siamo riusciti di fronte al nostro pubblico a vincere e a fare una partita di livello. Abbiamo un tifo con una passione incredibile, lo avvertiamo, e quando vinci giocando bene c’è un entusiasmo e un sapore in più», ha raccontato Gasperini, ringraziando i tifosi. Un entusiasmo che, secondo il tecnico, deve diventare un punto fermo soprattutto nelle gare casalinghe, dove finora era mancata continuità.
Il momento positivo si riflette anche nelle valutazioni sul mercato. Gennaio si avvicina e Gasperini torna a mandare segnali chiari alla dirigenza. «Ci sono ancora quindici giorni. Massara sa benissimo il mio pensiero e si farà trovare pronto. La Roma così è forte, perché questo dice la classifica, ma non può smettere di guardarsi intorno», ha dichiarato, aprendo alla possibilità di cogliere occasioni utili per rinforzare l’organico. Il nome che resta in cima alla lista è quello di Zirkzee, che al Manchester United continua a trovare poco spazio, ma sul taccuino restano anche Raspadori e Gudmundsson, con piste alternative come Beto ed Ekhator.
Intanto il tecnico si gode la crescita di Ferguson, tornato titolare dopo la doppietta europea. «È giovane. Alcune volte li aspetti per settimane, poi trovi la chiave giusta per entrare nella loro psicologia e svoltano», ha spiegato Gasperini, sottolineando come la prestazione contro il Como, pur senza gol, sia stata comunque positiva per presenza e fisicità. Segnali incoraggianti anche in chiave futura, per allontanare le voci su un possibile ritorno in Premier League.
Capitolo a parte per Paulo Dybala, rimasto in panchina per tutti i novanta minuti sotto gli occhi dell’amico Paredes. La scelta è stata dettata dalla prudenza. «Non era il caso di farlo entrare, avrà una settimana per stare meglio», ha chiarito l’allenatore. Il futuro dell’argentino resta un rebus, tra condizione fisica e suggestioni di mercato, con Paredes che non ha mai nascosto il desiderio di riportarlo un giorno al Boca Juniors.
La Roma, però, per ora guarda al presente. La vittoria contro il Como certifica una crescita evidente e rafforza l’idea di una squadra difficile da affrontare per chiunque. Gasperini lo ripete con convinzione: «In questo momento siamo una buona squadra, poi lavoriamo per diventare sempre più forti. Giocare contro di noi non è facile per nessuno». E forse è proprio da questa consapevolezza che i tifosi possono tornare a sognare.