
Roma, Gasperini verso la firma: missione Champions

L’addio di Gian Piero Gasperini all’Atalanta è ormai ufficiale. Il club bergamasco lo ha salutato con parole sentite dopo nove anni di successi, spiegando che la decisione è nata dalla volontà del tecnico di cercare nuovi stimoli. Una volta completata la risoluzione contrattuale, la Roma potrà annunciare il suo nuovo allenatore, scelta sostenuta dalla dirigenza e voluta con decisione da Gasperini stesso. L’obiettivo primario è il ritorno stabile in Champions League, ma la nuova Roma non sarà costruita solo per la corsa europea. Al centro del progetto ci sarà anche il rilancio del settore giovanile, colpito da un dato simbolico: per la prima volta dal 1997-98, nessun calciatore della Primavera ha esordito in Serie A nella stagione appena conclusa.
Gasperini, che ieri ha fatto una breve apparizione al Roland Garros, ha accolto con entusiasmo l’idea proposta da Ranieri e benedetta dai Friedkin: un progetto ampio, che non si limita ai risultati della prima squadra, ma che vuole ricostruire dalle fondamenta, valorizzando il vivaio e integrando gradualmente i giovani più meritevoli. L’esperienza di Zingonia, centro nevralgico della cantera atalantina, ha dato frutti straordinari e il riconoscimento ricevuto da Gasperini con il premio Bearzot ne è la prova. La Roma non sarà una squadra di soli giovani, ma lo spirito sarà quello di far emergere nuovi talenti, come già fatto tra i nerazzurri bergamaschi con i vari Carnesecchi, Scalvini, Bastoni, Mancini e tanti altri trasformati in risorse tecniche ed economiche. Gasperini ha sempre dimostrato di credere nel merito, indipendentemente dall’età. Come ha sottolineato l’ex direttore sportivo del Genoa Stefano Capozucca, “quando vede qualità in un ragazzo, non ci pensa due volte a farlo giocare”.
Alla Roma, questa filosofia potrà rappresentare un cambio di passo. Profili come Pisilli, Rensch e Gourna-Douath – quest’ultimo deciso a rimanere – potrebbero essere i primi a beneficiare di questo nuovo corso. La direzione tecnica sarà guidata dalla parola d’ordine: qualità. Gasperini ha infatti criticato pubblicamente la tendenza italiana a privilegiare la fisicità a scapito della tecnica nei vivai, citando l’esempio del Barcellona dove, escluso il fenomeno Yamal, i giovani sono scelti in base alla bravura e non alla statura. La capacità di Gasp di tirare fuori il meglio dal materiale a disposizione, che lo ha portato nel tempo a valorizzare e rilanciare giocatori che arrivavano da annate deludenti come De Ketelaere, Cristante, Lookman, Zapata, Ilicic, Toloi e Pasalic, verrà applicato anche alla Capitale. L’annuncio ufficiale del nuovo allenatore è atteso nei prossimi giorni, ma il nuovo corso è già delineato: meno nomi altisonanti, più attenzione al talento e al futuro.