Roma è la città meno cara per colazioni e pranzi veloci

10/04/2025

È stato presentato ieri a Roma il Rapporto Ristorazione 2025 di Fipe-Confcommercio, che analizza il settore della ristorazione e offre uno spunto su come i costi per i cittadini romani stanno evolvendo. Il rapporto evidenzia una moderata crescita, con il consolidamento di trend positivi osservati nel 2023, ma anche la persistenza di criticità strutturali che richiedono attenzione. Tra i temi più discussi, il prezzo medio di alcuni beni e servizi che i romani sono chiamati a sostenere quotidianamente.

Roma si distingue come una delle città più economiche per il caffè, con una media di 1,12 euro a tazzina. Un dato che la colloca tra le più vantaggiose in Italia, rispetto a Milano (1,18 euro), Firenze (1,21 euro) e Venezia (1,24 euro). Più alto il costo a Bologna, dove un caffè può arrivare a 1,27 euro. I romani, inoltre, non hanno di che lamentarsi nemmeno per il cappuccino, che costa in media 1,32 euro. Questo prezzo è inferiore rispetto a quello delle città come Milano (1,57 euro) e Firenze (1,43 euro), ma ben al di sotto dei 1,76 euro richiesti a Napoli.

Per quanto riguarda il pranzo veloce, Roma si posiziona a 3,68 euro per un panino, ma non è la città con il costo più basso. Napoli si ferma a 3,44 euro, mentre Firenze è ancora più economica, con 3,02 euro. Milano, invece, risulta più costosa, con un prezzo medio di 5,40 euro per un panino. Se invece si opta per una pizza e una bibita, a Roma il costo medio è di 10,79 euro, più economico rispetto a Firenze (12,70 euro) e Milano (12,97 euro), ma ancora sotto i 13,47 euro richiesti a Venezia, la città più cara in questa classifica.

Secondo il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, il settore della ristorazione sta affrontando un lungo processo di recupero dei livelli pre-pandemia, che non sembra ancora essere completato. È fondamentale, ha sottolineato Stoppani, intervenire sulla sicurezza contrattuale e sulla stabilità economica dei lavoratori del settore, così come investire sulla formazione professionale, soprattutto in ambito scolastico. Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro rappresenta un passo importante per migliorare la flessibilità organizzativa e adattare i modelli di business alle nuove sfide del mercato.

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