
Rinnovo contratto istruzione 2024: aumenti di 150 euro ai docenti

Le trattative per il rinnovo del contratto del comparto istruzione sono entrate nel vivo. Gli aumenti proposti dall’Aran, l’Agenzia che negozia per conto del governo con i sindacati, variano a seconda del settore. Per i dipendenti delle Università, l’incremento sarà di 142 euro lordi mensili, mentre per gli Enti di Ricerca si arriva fino a 211 euro. Gli insegnanti vedranno un aumento medio di 150 euro, mentre per il personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) l’importo previsto è di 130 euro. La trattativa coinvolge un numero significativo di dipendenti, quasi 1,3 milioni su un totale di 3,2 milioni di dipendenti pubblici, rendendo l’esito di queste negoziazioni particolarmente rilevante.
Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha sottolineato che il rinnovo del contratto rappresenta un passo importante per riconoscere adeguatamente il valore economico e professionale dei lavoratori del settore. In particolare, ha ribadito che è fondamentale trovare un accordo che rispetti le esigenze di un settore complesso e in continua evoluzione come quello dell’istruzione e della ricerca. Sebbene il primo incontro sia stato positivo, il prossimo tavolo di negoziazione è fissato per la fine di aprile, a causa delle elezioni delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) che potrebbero influenzare le decisioni sindacali.
Nel contesto delle trattative, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso disappunto per l’approccio di Cgil e Uil, che non hanno firmato il contratto per le Funzioni centrali del 2022-2024, chiedendo maggiori risorse. Questo atteggiamento ha portato Zangrillo a minacciare l’intervento “per legge” sugli aumenti salariali. Tuttavia, il settore istruzione sembra più vicino a una conclusione positiva rispetto ad altri comparti, dato che Cgil e Uil non rappresentano la maggioranza assoluta dei dipendenti. A livello finanziario, il governo ha già stanziato risorse per il rinnovo del contratto fino al 2027, con un incremento complessivo delle risorse del 16,47% che comporterà un aumento medio mensile di circa 400 euro per l’intero comparto.