
Piazza Fiume, sgomberata area di bivacco: era allestito all’interno di un sito archeologico

Il sito è quello del monumento sepolcrale dedicato a Quinto Sulpicio Massimo, fanciullo poeta del 94 d.C..
Sei cittadini somali, cinque dei quali con regolare permesso di soggiorno e uno risultato irregolare sul territorio nazionale, avevano allestito i loro giacigli di fortuna dopo aver scavalcato la recinzione che delimita l’area. Grazie all’intervento del personale dell’Ama, il sito è stato bonificato e messo in sicurezza. L’operazione è stata condotta dai carabinieri della stazione Roma via Vittorio Veneto con la collaborazione del personale della sovrintendenza capitolina. L’area è stata sgombrata.
Il sito si trova a poca distanza dalla breccia di Porta Pia. Lì, sul finire del XIX secolo, venne rinvenuto questi monumento collocato tra via Piave e via Sulpicio Massimo. Si tratta di un’edicola in travertino, l’originale è conservata nei musei capitolini, che raffigura un bambino. “Due lunghe iscrizioni in latino e in greco ricordano che la tomba fu costruita da Quinto Euganeo e da Licinia Ianuaria per il figlio Quinto Sulpicio Massimo, morto a soli 11 anni. Il bambino prodigio nel 94 d.C. – si legge sul sito della Sovrintendenza capitolina – aveva partecipato brillantemente al terzo agone capitolino, concorso estemporaneo di poesia greca, gareggiando con cinquantadue poeti e incantando la platea con la sua bravura e le sue composizioni”. Venuto a mancare poco dopo l’agone, quasi 2mila anni fa i suoi genitori deciso di dedicargli il monumento nell’area che, ora, è stata sgomberata e bonificata.