
Papa Francesco, si valuta un’apparizione video per l’Angelus

A due settimane dall’ultima apparizione pubblica, Papa Francesco continua la sua convalescenza a Santa Marta, dove è seguito con attenzione dallo staff medico per recuperare pienamente dalla polmonite bilaterale. Il ricordo della sua breve uscita sul balcone dell’ospedale, visibilmente provato ma determinato nel ringraziare i fedeli, è ancora vivido per milioni di persone. Da allora, il Pontefice non si è più mostrato in pubblico.
In vista del Giubileo dei Malati e dell’Angelus di domenica, cresce l’attesa tra i fedeli. La Sala Stampa vaticana non esclude una possibile sorpresa, anche se appare improbabile un’affacciata alla finestra del Palazzo Apostolico. “Esporsi all’aria aperta resta un rischio che i medici non vogliono correre”, fanno sapere fonti vaticane. Tutto, come sempre, dipenderà dalle condizioni di salute del Papa.
Una delle ipotesi più accreditate è quella di un Angelus trasmesso in forma ridotta, con un collegamento video da Santa Marta. Non sarebbe una novità: nel 2023, in circostanze simili, il Papa aveva partecipato alla recita della preghiera mariana leggendo poche parole in diretta, mentre un monsignore si era occupato della parte più lunga del discorso. “Potrebbe essere questa la sorpresa di domenica”, suggerisce chi è vicino al pontefice, anche se non vi sono conferme ufficiali.
Nel frattempo, Francesco continua a rispettare con disciplina il programma di cure. La voce appare leggermente migliorata e le condizioni generali sono considerate stabili, ma il bisogno di ossigenazione è ancora presente. Le giornate del Papa sono scandite da terapie farmacologiche, sedute motorie e respiratorie, oltre alla messa mattutina celebrata in forma privata con i suoi collaboratori più stretti.
Nonostante le restrizioni, Papa Francesco non ha mai interrotto la sua attività pastorale. Riceve quotidianamente dossier dai dicasteri e segue da vicino gli affari correnti della Chiesa. Ogni decisione è firmata di suo pugno e affidata ai segretari per l’attuazione. Tuttavia, dovrà rinunciare ancora una volta a presenziare al Giubileo dei Malati: la celebrazione sarà affidata a monsignor Rino Fisichella, che leggerà anche l’omelia.
Resta in sospeso la questione delle celebrazioni pasquali. “Da qui a Pasqua c’è tempo”, ha detto una fonte vaticana, lasciando intendere che ogni valutazione sarà rimandata a seconda dell’evoluzione clinica. Una certezza però c’è: la benedizione urbi et orbi, secondo la tradizione, può essere impartita solo dal Papa. La speranza è che le sue condizioni migliorino a sufficienza da permettergli di svolgere almeno quel momento simbolico e tanto atteso dai fedeli di tutto il mondo.