
Papa Francesco in difficoltà per la bronchite durante la Messa

Nonostante le precauzioni suggerite dai medici per via della bronchite che lo ha colpito nei giorni scorsi, Papa Francesco ha voluto essere presente alla messa con le Forze Armate in piazza San Pietro. Il pontefice, visibilmente affaticato e con il volto gonfio, ha iniziato a leggere l’omelia preparata per l’occasione, ma dopo pochi minuti ha dovuto fermarsi. “E adesso chiedo scusa, ho difficoltà nel respiro, affido l’omelia al maestro delle celebrazioni liturgiche”, ha dichiarato, passando il testo a monsignor Diego Ravelli, che ha proseguito la lettura. La celebrazione, organizzata da monsignor Rino Fisichella nell’ambito degli eventi giubilari, ha visto la partecipazione di quasi trentamila militari provenienti da diverse nazioni. Il giorno precedente, tutti i presenti avevano preso parte al pellegrinaggio attraverso la Porta Santa, in un momento di raccoglimento e preghiera. Il tema dominante della giornata non poteva che essere la ricerca della pace e il rischio di una mentalità orientata alla guerra.
Il Papa ha rivolto un monito chiaro ai militari cattolici, invitandoli a non farsi “sedurre dal rumore delle armi”. Ai cappellani militari ha ricordato che il loro ruolo non è quello di legittimare azioni di guerra, sottolineando come “non devono benedire perverse azioni di guerra, come invece tristemente successo nella storia”. Il discorso ha inevitabilmente toccato anche il tema della cosiddetta “guerra giusta”, una questione dibattuta da secoli nella dottrina cattolica. Nell’enciclica Fratelli tutti, il pontefice ha già espresso la difficoltà di applicare i criteri del passato al contesto attuale, senza però escludere del tutto l’uso delle armi per la legittima difesa. “Il servizio armato può essere esercitato solo per legittima difesa e mai per imporre il dominio sulle altre nazioni, sempre nel rispetto delle convenzioni internazionali e della vita umana”, ha precisato. Il ruolo dei soldati, secondo il Papa, deve essere quello di difendere il bene comune e proteggere i più deboli, nel rispetto della giustizia e della legalità.
Conclusa la messa, il Papa è stato riaccompagnato a Santa Marta senza il consueto baciamano con le autorità presenti, tra cui i ministri Giancarlo Giorgetti e Guido Crosetto, oltre al generale Luciano Portolano, capo di Stato maggiore della difesa. Dopo due ore all’aperto, il pontefice appariva molto provato e ha evitato il classico giro tra i settori della piazza a bordo della papamobile scoperta, optando per una Fiat 500 chiusa, dalla quale ha comunque abbassato il finestrino per salutare i fedeli. Il suo stato di salute continua a suscitare interrogativi tra i fedeli, specialmente dopo i recenti episodi che hanno visto il Papa cadere nel suo appartamento, riportando una slogatura al braccio, e scivolare battendo il mento. Nei prossimi giorni, l’agenda prevede un appuntamento giubilare dedicato agli artisti, che si svolgerà a Cinecittà a metà mese. Per il momento, l’evento rimane confermato, ma resta da vedere se le condizioni di salute del pontefice gli permetteranno di partecipare regolarmente.