
Papa Francesco ha lasciato il Gemelli ed è tornato in Vaticano

Dopo 38 giorni di ricovero presso il Policlinico Gemelli, Papa Francesco ha fatto ritorno alla sua residenza in Vaticano. Prima di lasciare l’ospedale, come aveva promesso, si è affacciato dal balconcino per rivolgere un breve saluto ai fedeli in occasione dell’Angelus domenicale. Il Pontefice si è mostrato in sedia a rotelle, con la voce più salda rispetto ai precedenti interventi. “Vedo questa signora con i fiori gialli… è brava”, ha detto sorridendo, prima di impartire una benedizione con il segno della croce.
L’equipe medica ha confermato che “non è mai stato intubato e ha sempre mantenuto uno stato di vigilanza”, pur precisando che “ci sono stati due episodi in cui è stato in pericolo di vita”. Ora per Francesco si apre un periodo di due mesi di convalescenza.
Prima di rientrare in Vaticano, il Papa ha compiuto una sosta a sorpresa alla basilica di Santa Maria Maggiore. A bordo della consueta Fiat 500 bianca, non è mai sceso dall’auto, ma ha voluto fermarsi per una preghiera silenziosa e per lasciare un mazzo di fiori alla Madonna, in segno di gratitudine. “Non ci posso credere, era proprio il Papa”, ha esclamato una fedele sorpresa, mentre la folla si accalcava per immortalare l’attimo.
Nel testo preparato per l’Angelus, Papa Francesco ha espresso riflessioni toccanti: “In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo riflessa nella premura instancabile dei medici e nelle attenzioni dei familiari degli ammalati”.
Il Pontefice ha poi lanciato un appello accorato per la fine dei conflitti: “Mi addolora la ripresa dei bombardamenti su Gaza. Chiedo che tacciano le armi e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo”. Ha anche salutato con favore l’accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian, auspicando che possa “portare stabilità nel Caucaso meridionale”.
Infine, ha concluso con un messaggio ai fedeli: “Vi ringrazio per la vostra preghiera. Insieme imploriamo la pace per l’Ucraina, la Palestina, Israele, il Libano, il Myanmar, il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo”.
A causa del recupero post-ospedaliero, Papa Francesco non presenzierà al Giubileo dei missionari della Misericordia, in programma dal 28 al 30 marzo. Invierà però un messaggio ai partecipanti. Resta invece attesa la sua presenza alla canonizzazione di Carlo Acutis, evento centrale dell’Anno Santo, per il quale sono già attese 100.000 persone.