
Otto calciatori a giudizio per la maxirissa tra Palmarola e Tor Sapienza

Quel 26 marzo 2023, allo Stadio Nuovo Aurelio di via San Vitaliano, non si è giocata solo una partita di Terza Categoria, ma si è consumato un autentico pomeriggio di follia sportiva. Il match tra Palmarola e Borgata Tor Sapienza è degenerato in una maxirissa tra calciatori e tifosi, culminata in aggressioni, ospedalizzazioni e infine in un processo. Ieri, davanti al Gup, sono state rinviate a giudizio otto persone per il reato di rissa: sette giocatori del Tor Sapienza e il loro allenatore in seconda.
Durante la rissa, un giocatore 31enne del Tor Sapienza ha sferrato un calcio alla testa a un avversario già a terra. Per lui è arrivata una condanna in rito abbreviato a 4 mesi e 20 giorni (pena sospesa) per lesioni personali. La vittima fu ricoverata al Gemelli in codice giallo con una prognosi di otto giorni. Non è stato l’unico a finire in ospedale: anche l’arbitro, un 25enne, è stato aggredito e inseguito fuori dal campo. È stato salvato da un dirigente del Palmarola che lo ha scortato fino all’ambulanza. La sua prognosi è stata di quattro giorni.
Tra i protagonisti più discussi della giornata c’è l’allenatore in seconda del Tor Sapienza, classe 1979, che schiaffeggiò l’arbitro dopo averlo inseguito. Per questo gesto ha rischiato l’imputazione per lesioni a pubblico ufficiale, ma il direttore di gara ha deciso di non querelare, e il giudice ha disposto l’archiviazione. Tuttavia, la giustizia sportiva è stata meno clemente: l’uomo è stato squalificato per tre anni, fino al 31 marzo 2027.
Il comunicato ufficiale della Figc, diffuso il giorno seguente, descrive nel dettaglio il clima incendiario che si respirava al campo. Già nel primo tempo i tifosi del Tor Sapienza avevano acceso fumogeni, insultato gli avversari e sputato in faccia a un calciatore del Palmarola. Prima dell’intervallo, l’arbitro ha dovuto espellere quattro giocatori. Al 42’ del secondo tempo, un rigore segnato dal Palmarola ha fatto esplodere la rabbia degli avversari. Altre tre espulsioni e poi la sospensione del match, assegnato a tavolino per 3-0 al Palmarola. Da lì, la situazione è degenerata in una caccia all’uomo indiscriminata, dentro e fuori dal campo.