
Ostia, esplosione nella notte in via della Tortuga
 
		La notte di Ostia è stata scossa da un’esplosione avvenuta intorno alle tre del mattino in via della Tortuga 70, nel cuore di Nuova Ostia, una delle zone più delicate del litorale romano. La deflagrazione, provocata da una bomba carta rudimentale, ha mandato in frantumi i vetri del portone d’ingresso della Scala B di un complesso di palazzine popolari. Un boato sordo, udito in tutto il quartiere, che ha riportato l’attenzione sulla lunga scia di episodi violenti che da mesi attraversano la zona.
“Non abbiamo sentito nulla”, raccontano alcuni residenti. “Sì, ho sentito il botto, ma poi mi sono girato dall’altra parte e ho continuato a dormire”, ammette qualcun altro. L’omertà, in questa parte di Ostia, è ormai una regola non scritta. Qui la paura di parlare è radicata, e il silenzio dei residenti rende le indagini della polizia ancora più complesse. Non ci sono testimonianze dirette, né telecamere che possano aver ripreso la scena.
Gli inquirenti si concentrano su una pista legata alla droga e al controllo delle piazze di spaccio. Nella palazzina colpita vive Massimiliano Tolli, romano, con precedenti penali: nel 2018 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Gramigna”, che portò in carcere diversi esponenti dei clan Spada e Casamonica. Tornato in libertà lo scorso dicembre, Tolli non è però l’unico nome noto nella zona. In via della Tortuga e nelle vie limitrofe risiedono altri pregiudicati per spaccio e reati legati agli stupefacenti, anche se non appartenenti ai vertici delle organizzazioni criminali.
Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, ma la pista più plausibile resta quella di una nuova riorganizzazione criminale sul litorale. Negli ultimi mesi, infatti, Ostia è stata teatro di gambizzazioni, ferimenti e altre esplosioni analoghe, segnali evidenti di una contesa per la gestione delle attività illecite. E la bomba di via della Tortuga lascia pensare a un livello più alto di quello di qualche gruppo improvvisato.
Al momento è escluso un collegamento con l’omicidio di Simone Schiavello, il 19enne accoltellato pochi giorni fa in via Antonio Forni, un’altra roccaforte dello spaccio. Per il delitto è stato arrestato Simone Jerez, 40 anni, reo confesso, già coinvolto in passato in un’operazione che portò in carcere Salvatore Sibio e Marco Esposito. Nella sua versione dei fatti, Jerez ha raccontato di essere intervenuto in una rissa fra ragazzi per proteggere il cugino, ma le sue parole non hanno convinto gli investigatori. Proprio quella stessa giornata, i carabinieri avevano scoperto, nella stessa via, un appartamento occupato abusivamente e trasformato in base di spaccio, dove un giovane romano incensurato di 22 anni era stato trovato con droga e contanti.
L’esplosione di via della Tortuga, dunque, potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nella guerra per il controllo del territorio a Ostia. Solo pochi giorni fa la Commissione Antimafia aveva scelto di riunirsi proprio a Ostia per manifestare l’attenzione dello Stato verso la situazione del litorale romano, oggetto di una guerra per il controllo del territorio fra i vari gruppi criminali emersi dopo la scomparsa di Diabolik. Ma questo non ha interrotto questa diatriba a suon di bombe carta che sta imperversando da mesi e che fortunatamente finora ha causato solo danni, non vittime.
 
                 
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
    