
Nanni Moretti ricoverato per un infarto, è in condizioni stabili

Il regista e attore Nanni Moretti è stato ricoverato all’Ospedale San Camillo di Roma dopo essere stato colpito da un infarto. Il malore è avvenuto nelle scorse ore e, secondo quanto riferito dalla struttura ospedaliera, Moretti è stato prontamente soccorso, stabilizzato e trasferito nel reparto di terapia intensiva, dove è attualmente sotto stretta osservazione da parte del personale medico. Le sue condizioni vengono definite stabili e l’umore del regista è descritto come sereno.
Non è la prima volta che Nanni Moretti affronta un episodio simile. Già a ottobre 2024 era stato colpito da un infarto proprio nel giorno della presentazione del film “Vittoria”, da lui prodotto, a Napoli. In quell’occasione, attraverso un video dall’ospedale, aveva voluto rassicurare il pubblico con parole dirette e piene di ottimismo: “Mi dispiace non essere lì con voi, ma sto bene. Starò meglio, tornerò presto”. Anche questa volta, nonostante la gravità della situazione, sembra prevalere la prudente fiducia.
Lo scorso 23 marzo Moretti era apparso in buona forma durante una masterclass al Teatro Petruzzelli di Bari, in occasione della proiezione restaurata del suo film del 1978 “Ecce bombo”. Davanti al pubblico, aveva ripercorso i momenti fondamentali della sua carriera, raccontando le origini del suo percorso registico con tono riflessivo: “Ho raccontato ciò che ero all’inizio e ciò che poi sono diventato”. Un incontro che aveva restituito l’immagine di un artista ancora pienamente attivo e partecipe del dibattito culturale italiano.
Nato a Brunico il 19 agosto 1953, Nanni Moretti è considerato una delle voci più autorevoli e riconoscibili del cinema italiano contemporaneo. Ha esordito nel 1976 con “Io sono un autarchico” e, nel corso degli anni, ha saputo unire l’impegno politico alla sperimentazione cinematografica. “Sogni d’oro”, “La messa è finita”, “Palombella rossa” sono solo alcune delle sue opere più celebri. Il suo rapporto con il Festival di Cannes è stato particolarmente intenso, culminato nel 2001 con la vittoria della Palma d’oro per “La stanza del figlio”.
Oggi, il mondo del cinema italiano guarda con preoccupazione ma anche con speranza alle condizioni del regista, simbolo di una generazione e di una visione originale del racconto cinematografico.