
Minaccia la ex e la prende a pugni: arrestato 51enne a Tor de’ Schiavi
Attimi di terrore domenica pomeriggio in un appartamento di Tor de’ Schiavi, dove un uomo di 51 anni ha aggredito brutalmente la sua ex compagna di 46 anni, minacciandola di morte e colpendola con violenza. Armato di un coltello da cucina, l’uomo — già noto per il suo comportamento violento e dipendente dalla cocaina — ha cercato di estorcerle del denaro, puntandole la lama alla gola. Solo la prontezza della donna, che è riuscita a chiamare i soccorsi di nascosto dal cellulare, ha evitato il peggio.
Quando gli agenti delle Volanti sono arrivati sul posto, l’uomo si è barricato in una stanza, urlando: «Se non ve ne andate la uccido». La donna, terrorizzata e ferita, ha avvertito i poliziotti: «State attenti, ha un coltello, mi ammazza». Per circa mezz’ora la tensione è rimasta altissima, mentre gli agenti tentavano di calmare l’aggressore. Alla fine, dopo una lunga trattativa, l’uomo ha deciso di gettare il coltello nel corridoio e arrendersi. È stato subito immobilizzato e portato in commissariato, mentre la vittima, livida in volto e con ferite al collo, è stata soccorsa e trasportata in ambulanza all’ospedale San Giovanni. I medici le hanno diagnosticato 10 giorni di prognosi per graffi da lama e ecchimosi facciali.
Ricoverata e ancora sotto shock, la donna ha trovato il coraggio di denunciare anni di maltrattamenti. «Mi ha sempre picchiata, ma non avevo mai avuto la forza di denunciarlo», ha raccontato alla polizia. L’uomo, secondo il suo racconto, continuava a contattarla per chiedere soldi, sostenendo di doverle restituire un debito. «Era da tanto che non lo vedevo, mi sono illusa che fosse cambiato. Invece voleva soldi per la droga. Mi ha bloccata sul letto con il coltello alla gola, ho creduto che mi avrebbe ammazzata. Solo l’arrivo dei poliziotti mi ha salvata», ha detto la vittima, decisa ora a portare avanti la denuncia.
L’uomo, portato al commissariato di zona, ha ammesso durante l’interrogatorio di fare uso di cocaina, tentando di giustificarsi dicendo che la droga gli avrebbe fatto perdere il controllo. Il magistrato di turno ha disposto per lui la custodia cautelare nel carcere di Rebibbia. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e tentata estorsione.
M.M.