
Medici, arrivano gli aumenti, ma non le assunzioni: il 20 novembre sarà sciopero

Il comparto sanitario si prepara a un nuovo sciopero, previsto per il 20 novembre, in risposta alle misure incluse nella Manovra economica per il 2025. Nonostante siano stati stanziati 1,3 miliardi per il prossimo anno, con ulteriori 5 miliardi nel 2026 e 5,7 miliardi nel 2027, i sindacati si dicono delusi dalle risorse messe in campo dal governo, perchè se da un lato si vedranno aumenti salariali immediati, dall’altro le tanto attese nuove assunzioni di medici e infermieri sono state posticipate.
In particolare, il pacchetto prevede 800 milioni di euro per l’indennità dei medici e degli infermieri, con un aumento dei salari che, secondo le stime, dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno. Tuttavia, le 30mila assunzioni annunciate, che includono 20mila infermieri, sono state rimandate al 2025, creando così un punto di scontro tra governo e sindacati, che sottolineano come il sistema sanitario nazionale sia già in difficoltà a causa della carenza di personale, e ritengono che questo ulteriore ritardo peggiorerà la situazione.
Le nuove assunzioni saranno finanziate da un fondo che nel 2025 arriverà a 1,3 miliardi, destinato non solo alla stabilizzazione dei contratti a termine, ma anche alla creazione di nuove posizioni. Tuttavia, i sindacati considerano insufficiente questo piano, sottolineando che le esigenze attuali richiedono un intervento più immediato. La mancanza di risorse sufficienti rischia di compromettere la qualità del servizio, soprattutto nei reparti più critici come il pronto soccorso, dove la pressione continua a crescere.
Oltre al tema delle assunzioni, la protesta riguarda anche le condizioni di lavoro, con particolare riferimento alle indennità per le professioni specialistiche e per gli operatori del pronto soccorso. Gli aumenti previsti per questi settori, sebbene apprezzati, non vengono considerati adeguati alle esigenze reali di un sistema sanitario in affanno. Anche il personale specializzato, come gli anestesisti, vedrà un incremento del 5%, ma ciò non basta a compensare la carenza di organico che affligge molti ospedali.
I sindacati hanno già annunciato che, in assenza di ulteriori interventi concreti, lo sciopero del 20 novembre sarà solo il primo di una serie di proteste, per garantire migliori condizioni di lavoro e una sanità pubblica efficiente.