
L’ultimo messaggio di speranza di Papa Francesco

Le ultime parole pubbliche di Papa Francesco sono state pronunciate con un filo di voce durante la benedizione Urbi et Orbi, un messaggio che ha toccato temi profondi e universali. La sua ultima benedizione, simile a un testamento spirituale, ha riflettuto la visione globale di un uomo che ha sempre messo al centro della sua missione la pace, la vita, e la dignità umana.
Papa Francesco ha esortato a non perdere la speranza, dichiarando che “la nostra esistenza non è fatta per la morte, ma per la vita“. In un accorato appello, ha sottolineato che ogni vita è preziosa agli occhi di Dio, ribadendo con forza la sua opposizione all’aborto e ai crimini contro l’umanità, come la violenza nei conflitti armati. Con parole dirette e incisive, ha condannato la “volontà di morte” che imperversa in molti conflitti del mondo, esortando tutti a tornare a credere che “la pace è possibile“.
Il Papa ha dedicato ampio spazio alla situazione internazionale, indicando come le guerre in luoghi come la Terra Santa, l’Ucraina, il Libano, e in Africa, siano emblematiche della sofferenza umana causata dalla violenza. Ha chiesto tregua, promuovendo il dialogo e la responsabilità condivisa tra le nazioni. In modo chiaro, ha affermato che nessun processo di pace può avvenire senza la libertà religiosa, di pensiero e di parola, mettendo in evidenza la crescente repressione delle voci di fede, specialmente in Paesi che limitano la libertà religiosa con leggi contro l’odio.
Papa Francesco ha ribadito il suo impegno per un disarmo globale, ricordando che la corsa al riarmo non deve diventare una risposta ai bisogni di difesa. Ha chiesto che vengano abbattute le barriere che alimentano le divisioni, esortando i politici a non cedere alla logica della paura e a promuovere l’uso delle risorse per combattere la fame e sostenere iniziative di sviluppo. “Queste sono le armi della pace”, ha dichiarato, sottolineando che devono essere quelle che costruiscono il futuro piuttosto che quelle che seminano morte.
In uno degli appelli più toccanti, il Santo Padre ha chiesto che il principio di umanità sia il cardine delle azioni quotidiane, ricordando che la crudeltà dei conflitti colpisce persone, non bersagli. Ha richiamato la necessità di ricordare la dignità di ogni individuo, anche nelle circostanze più difficili, e di reagire con compassione, come richiesto anche dall’esperienza dei conflitti moderni, come la “terza guerra mondiale a pezzi“, che si sta vivendo.
Infine, Papa Francesco ha parlato della Resurrezione, un concetto centrale del cristianesimo, con la consapevolezza che il male non scomparirà mai dalla storia umana. Tuttavia, ha affermato con fiducia che il male non ha più il dominio sulla vita di chi accoglie la grazia di Dio. La sua conclusione è stata un invito a cercare sempre Gesù, in un’uscita spirituale che ha caratterizzato il suo pontificato fino all’ultimo giorno.