
Liceali celebrano la fine della scuola col saluto romano: è polemica

Un episodio controverso ha segnato la chiusura dell’anno scolastico al liceo Malpighi di Roma, nel quartiere Bravetta. Durante l’ultimo giorno di lezione, 31 maturandi hanno posato con il braccio teso in segno di saluto fascista, a petto nudo e davanti a uno striscione con caratteri tipici del Ventennio. Le studentesse si sono fatte ritrarre insieme ai loro compagni accovacciate, ma evitando di esibire lo stesso gesto. Lo scatto, rapidamente circolato sui social, ha scatenato l’indignazione di docenti, presidenza e opinione pubblica. Alcuni genitori avrebbero inoltre segnalato scritte inneggianti al Duce, svastiche e croci celtiche sui muri interni dell’istituto.
La dirigente scolastica Paola Virogoso ha immediatamente deciso di riaprire gli scrutini e abbassare i voti di condotta degli studenti coinvolti. “Il voto di condotta oggi ha un peso specifico. Siamo una scuola che sull’educazione civica si spende molto”, ha dichiarato. Pur definendolo “una bravata dell’ultimo giorno”, ha sottolineato la necessità di “un segnale fermo a difesa dei valori della Costituzione”. Il corpo docente ha firmato un documento con cui esprime “ferma indignazione verso richiami a ideologie che hanno calpestato la dignità umana”. Intanto, una quindicina di genitori ha chiesto formalmente sanzioni più gravi, come la revoca dei crediti scolastici. La vicenda è ora all’attenzione dell’Ufficio scolastico regionale.
La vicenda ha travalicato i confini scolastici. Il senatore Pd Dario Parrini ha criticato aspramente l’episodio: “Questi gesti non sono bravate ma carognate. Non possono essere sminuiti, specialmente da chi è educatore”. Dura anche la consigliera Pd del XII Municipio Silvia Tomassetti, che ha ricordato: “Il fascismo non è un’opinione, ma un regime che ha negato libertà, perseguitato dissidenti e firmato leggi razziali”. A livello giuridico, gesti come il saluto romano sono sanzionabili secondo la legge Scelba del 1952, se compiuti con fini politici o eversivi, cosa che non è nel caso specifico, visto che si tratta al massimo di una goliardata di dubbio gusto. La Cassazione ha più volte confermato che in determinati contesti il gesto può configurare apologia del fascismo, punibile fino a due anni di reclusione, ma nel caso specifico i liceali del Malpighi hanno già ottenuto la loro pena, che è quella del voto più basso in condotta.
Il caso del Malpighi si inserisce in una sequenza di episodi simili avvenuti in altre scuole romane: al liceo Montessori, alcuni studenti hanno esibito saluti fascisti in classe; all’Archimede, durante un’assemblea, furono proiettate immagini con croci celtiche e altri segni riconducibili all’estrema destra; infine, al Federico Caffè, nel 2023, alcuni ragazzi fecero il saluto romano davanti ai docenti. Segnali che indicano un problema culturale più ampio e che riaccendono il dibattito sul ruolo dell’educazione civica e della memoria storica nelle scuole italiane.