
Ladispoli, paura a scuola: caso di meningite in un bimbo di 9 anni

Ore di apprensione a Ladispoli per un caso accertato di meningite batterica che ha colpito un alunno di 9 anni, iscritto alla terza elementare di un istituto locale. Febbre alta, cefalea e nausee avevano fatto scattare il sospetto, poi confermato dalle analisi. Il piccolo è stato tempestivamente trasportato all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro e, dopo un ricovero iniziale in Terapia Intensiva, è stato trasferito ieri nel reparto di malattie infettive dello stesso polo ospedaliero nella Capitale. Fortunatamente, le sue condizioni sono attualmente in miglioramento.
L’allarme è scattato immediatamente. La ASL Roma 4, ricevuta la comunicazione dall’ospedale pediatrico, si è subito attivata, contattando l’istituto scolastico e allertando tutti i pediatri del distretto sanitario per le necessarie prescrizioni di antibiotici. La macchina della prevenzione si è mossa con rapidità, soprattutto in considerazione del fatto che il bambino aveva partecipato la scorsa settimana a una gita programmata nel Lazio. Questo ha ampliato la cerchia dei possibili contatti.
Complessivamente, circa una sessantina di persone, tra bambini (compagni di classe e alunni di altre quattro classi coinvolte nella gita) e adulti (docenti e personale scolastico), dovranno seguire la profilassi antibiotica prevista dai protocolli. L’ultimo giorno di frequenza scolastica dell’alunno risale a venerdì 23 maggio. In una comunicazione ufficiale indirizzata alla scuola, l’Asl ha precisato: “Dall’indagine epidemiologica sul caso di meningite meningococcica sono stati individuati come contatti stretti coloro che hanno avuto contatti dal 12 maggio al 23 dello stesso mese. Perciò i compagni di classe e gli insegnanti, anche quelli delle altre classi coinvolti nella gita e i collaboratori scolastici.”
L’azienda sanitaria ha inoltre raccomandato “la sorveglianza sanitaria nei 7-10 giorni successivi all’ultimo contatto con il caso. Inoltre, qualora dovessero insorgere sintomi tipici, quali febbre alta, cefalea, vomito e rigidità nucale, si raccomanda di recarsi direttamente in ospedale.” La dirigenza scolastica ha prontamente avvisato tutte le famiglie e i responsabili della mensa, dato che gli alunni hanno pranzato insieme nei giorni scorsi. Si valuta anche un piano di vaccinazioni straordinarie.
Il Comune di Ladispoli è stato immediatamente informato e sta seguendo l’evolversi della situazione. Margherita Frappa, assessore alle Politiche scolastiche di Palazzo Falcone, ha dichiarato: “Sin da subito per quanto ne sappiamo sono state attivate, in stretta sinergia con la dirigente del plesso, tutte le procedure previste dai protocolli sanitari dell’Asl avviando gli accertamenti e le misure necessarie per garantire la tutela della salute pubblica, in particolare della comunità scolastica interessata.” L’assessore ha voluto tranquillizzare la popolazione: “Desidero rassicurare le famiglie, gli studenti e il personale: la situazione è estremamente controllata e monitorata dalle autorità sanitarie competenti.”
Nonostante le rassicurazioni, la notizia ha generato una comprensibile agitazione tra i genitori. Molti si sono precipitati nelle farmacie e negli studi medici per chiedere informazioni e medicinali, anche per figli frequentanti altre sezioni non direttamente coinvolte nella profilassi iniziale. A fronte di ciò, l’assessore Frappa ha ribadito: “Al momento non sussistono motivi di allarme o preoccupazione. Si rinnova l’invito a fare riferimento esclusivamente alle comunicazioni ufficiali, evitando la diffusione di informazioni non verificate che possano generare inutili timori. Seguiremo l’evolversi della situazione con la massima attenzione, mantenendo il costante dialogo con la scuola e con l’Asl per garantire la piena sicurezza della comunità scolastica.”
La ASL sta predisponendo un piano di emergenza in collaborazione con il plesso scolastico, che farà da tramite con i genitori per le future comunicazioni e per l’eventuale attuazione di ulteriori misure preventive.