
L’abete trentino del papa scatena le polemiche degli ambientalisti

La tradizionale cerimonia dell’albero di Natale in piazza San Pietro è diventata motivo di una controversia ambientale che ha coinvolto i cittadini e gli ambientalisti del Trentino. L’albero destinato al Vaticano, un abete rosso di 29 metri proveniente dalla Valle di Ledro, è al centro di una raccolta firme che ne chiede la salvaguardia. La petizione, lanciata su una piattaforma online, ha già raccolto oltre 40 mila adesioni e ha come obiettivo sensibilizzare sulla tutela degli alberi secolari e ridurre l’impatto ambientale di queste pratiche.
Gli attivisti ritengono che l’abbattimento di un abete così imponente sia uno “scempio” e sottolineano come la tradizione dell’albero natalizio abbia origini pagane, sollevando dubbi sulla necessità di perpetuarla per celebrare la nascita di Cristo. “Perché percorrere centinaia di chilometri per trasportare un albero fino a Roma, quando si potrebbero trovare soluzioni più sostenibili?” si legge nella petizione indirizzata a papa Francesco, a cui i promotori chiedono di rivedere la scelta.
Il Comune di Ledro e il Governatorato del Vaticano si sono difesi spiegando che l’abbattimento dell’abete fa parte di un piano di gestione forestale sostenibile. Secondo le autorità locali, la zona montuosa della Valle di Ledro è oggetto di una pianificazione attenta che include il taglio controllato di alcuni alberi per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. “L’albero è stato selezionato con cura per non impattare sull’ambiente,” ha dichiarato ai cronisti il sindaco di Ledro, sottolineando che altri 39 alberi saranno trasportati a Roma per la realizzazione di addobbi minori.
L’operazione di abbattimento e trasporto dell’albero principale richiederà l’impiego di una gru di grandi dimensioni e un trasporto eccezionale fino a Roma. La scelta ha suscitato reazioni anche da parte di figure politiche locali, che sostengono la necessità di valorizzare e proteggere il patrimonio boschivo senza ricorrere a tagli di alberi secolari.
Gli ambientalisti hanno replicato che, nonostante le rassicurazioni delle autorità, il taglio dell’abete rimane un’azione simbolicamente e ambientalmente discutibile. “In un’epoca in cui si cerca di limitare il consumo di risorse e di proteggere l’ambiente, è contraddittorio abbattere un albero così prezioso solo per una decorazione temporanea,” ha affermato ai media uno dei promotori della petizione.
Molti firmatari sostengono che l’albero di Natale dovrebbe essere sostituito con una struttura artificiale o addirittura con un albero decorato e illuminato in loco, preservando gli esemplari naturali. Altri suggeriscono di adottare un abete locale in modo da ridurre l’impatto ambientale del trasporto e delle operazioni necessarie.
L’albero di Natale in piazza San Pietro è una tradizione che risale agli anni ’80 e che ha sempre suscitato un forte legame emotivo con le comunità che donano l’abete. Tuttavia, le sensibilità ambientali di oggi spingono a ripensare queste usanze, cercando un equilibrio tra la celebrazione e la sostenibilità.
In attesa del taglio previsto per i prossimi giorni, la polemica non accenna a placarsi, e l’appello dei cittadini e degli ambientalisti del Trentino continua a trovare eco sui social e nelle piazze virtuali.