
La Roma in affanno in campionato cerca il rilancio in Europa League
La sconfitta di Cagliari non è stata soltanto un passo falso ma il campanello d’allarme più forte della stagione. Un campionato altalenante, comprensibile nell’anno zero della ricostruzione, sta lasciando spazio a un’involuzione evidente nel gioco, nelle energie e nella lucidità della Roma di Gasperini. I 27 punti raccolti finora restano un tesoretto prezioso nella corsa Champions, ma il problema è come sono arrivati: una squadra spesso funzionale, oggi sempre più bloccata. Le difficoltà in attacco sono diventate strutturali, aggravate dall’assenza di Dovbyk, dall’involuzione di Ferguson e dalla condizione precaria di Dybala e Bailey. Baldanzi, adattato in un ruolo che non gli appartiene, fatica a incidere.
La sconfitta per 1 a 0 all’Unipol Domus ha confermato anche amnesie difensive in parte coperte dalle parate di Svilar. Ma il peccato originale resta la costruzione estiva della rosa: si è puntato su un centravanti giovanissimo reduce da un grave infortunio e su un jolly d’attacco che, almeno finora, non ha rispettato le aspettative. Con una partita ogni tre giorni emergono limiti qualitativi evidenti: i ricambi non convincono e basta l’assenza di un titolare per mandare in difficoltà un intero reparto.
Gasperini lo sa, ma continua a mostrarsi equilibrato. In pubblico difende il gruppo e parla di una rosa “completa”, pur consapevole che senza innesti sarà complicato reggere il passo. La società gli ha garantito almeno un rinforzo in attacco. L’obiettivo più concreto è Zirkzee: nuovi contatti ci sono stati, il giocatore ha aperto alla possibilità di tornare in Serie A e teme di perdere visibilità in Premier. La Roma tratta per un prestito con obbligo, ma il nodo resta la richiesta di 35 milioni. L’affare è possibile, ma complesso: lo United non vuole liberarsi del centravanti prima di gennaio inoltrato, anche perché Amorim perderà Diallo e Mbeumo per la Coppa d’Africa.
Le alternative non sono più semplici: Tel sta tornando nelle rotazioni di Frank e gli Spurs, che hanno investito 30 milioni, non aprono a sconti. Raspadori piace molto a Gasperini, ma finora non ci sono segnali concreti dal club spagnolo. Quanto a Chiesa, continua a declinare ogni apertura: la condizione di Salah al Liverpool potrebbe riaprirgli spazi che non intende abbandonare.
Sul campo, intanto, la Roma appare in affanno fisico. Il preparatore Borrelli aveva promesso la miglior forma da ottobre a febbraio, ma contro Napoli e Cagliari la squadra è sembrata svuotata. I sardi hanno corso più (115 km contro 109), pressato meglio e recuperato più palloni (48 a 32). Anche i fedelissimi sono sulle gambe: Pellegrini quasi sempre titolare, Soulé sempre in campo, Koné e Mancini macinano minuti senza sosta. Le alternative però non rendono.
Tsimikas è stato tra i peggiori, Ghilardi ha commesso l’errore decisivo sul gol di Gaetano, mentre Ziolkowski e Rensch sembrano spariti dai radar. E ora arriva anche la Coppa d’Africa, che priverà Gasperini di Ndicka ed El Aynaoui per almeno un mese.
Qualche spiraglio arriva dall’infermeria: Wesley è recuperato e potrà giocare contro il Celtic, Dovbyk ha ripreso ad allenarsi parzialmente e potrebbe essere convocato. Gasperini lo vorrebbe subito: nella fredda Scozia servono gol, idee e un attacco che non sia più ghiacciato.
M.M.