
La Lazio tira un sospiro di sollievo: Sarri non molla la guida tecnica

Nonostante il forte disappunto, Maurizio Sarri ha deciso di rimanere alla guida della Lazio, almeno per ora, nonostante le difficoltà legate al blocco del mercato che ha sconvolto la squadra. La notizia, trapelata mercoledì e confermata ieri dalla società, ha scatenato un turbinio di reazioni, comprese voci infondate riguardanti le dimissioni del tecnico. La Lazio, attraverso un comunicato ufficiale, ha chiarito che Lotito e Sarri hanno avuto un lungo confronto telefonico, durante il quale il presidente ha spiegato la complessità della normativa e le implicazioni per il club. Il tecnico, pur visibilmente deluso per essere stato messo all’oscuro della situazione, ha deciso di proseguire con determinazione nel suo impegno verso la Lazio e i suoi tifosi.
Dietro la crisi che ha travolto la Lazio c’è un grosso errore di gestione finanziaria. La Covisoc, infatti, aveva già comunicato il blocco degli acquisti il 26 maggio, ma la società non si era resa conto subito della gravità della situazione. La causa principale del disastro è un errore nei conti della Direzione amministrativa, che ha impedito alla Lazio di fare acquisti durante il mercato estivo. Nonostante questo, Claudio Lotito ha cercato di risolvere la situazione in extremis, trovando uno sponsor da 7 milioni a stagione, ma senza garanzie certe. Il presidente biancoceleste sta cercando di convincere gli altri club di Serie A a fare pressione per permettere l’efficacia delle nuove norme Noif (entrate in vigore dal 1° luglio), ma il risultato di questa strategia sembra incerto.
La Lazio si trova ora in un’impasse: con il blocco del mercato, le cessioni non possono risolvere la situazione. Lotito ha ribadito di non voler vendere i suoi giocatori più importanti, come Rovella, nonostante le offerte che sono arrivate, per esempio, dall’Inter. La proposta di 35 milioni più il giovane Asllani non ha convinto, e la cessione del regista sembra ormai legata al pagamento di una clausola da 50 milioni. Tuttavia, anche in caso di cessioni, non sarebbe possibile sbloccare il mercato, poiché ogni cessione avrebbe dovuto essere registrata entro il 31 marzo. A complicare ulteriormente la situazione, la Lazio non può fare affidamento su un prestito obbligazionario per risolvere i problemi economici, e le trattative per nuovi acquisti potrebbero essere rimandate a gennaio.