
La Lazio scrive alla Lega: chieste misure concrete contro nuovi torti
La controversia sollevata dal gol di Davis in Udinese-Lazio del 27 dicembre continua a infiammare l’ambiente calcistico. Dopo che la rete dell’attaccante bianconero è stata convalidata nonostante un evidente tocco di mano (anche se accidentale), la Lazio ha chiesto ufficialmente chiarimenti e modifiche alla norma, sollevando interrogativi sulla coerenza e sull’interpretazione del regolamento.
La Lazio, infatti, ha inviato una PEC alla Lega Serie A chiedendo che vengano adottate misure concrete per evitare che episodi simili si ripetano, considerando che la decisione dell’arbitro, supportata dal VAR, ha sollevato molte polemiche. Il club biancoceleste lamenta una grave distorsione della giustizia sportiva e un danno economico evidente, mentre i vertici dell’AIA hanno difeso la convalida del gol, ritenendo che fosse conforme al regolamento, che specifica chiaramente che il gol deve essere annullato solo se l’azione è una conseguenza immediata del tocco di mano.
La discussione verte principalmente sull’articolo 12 del regolamento, che stabilisce che un gol deve essere annullato se il giocatore segna direttamente dopo un tocco di mano, anche accidentale. Tuttavia, una revisione della norma nel 2021 ha introdotto il concetto di “immediatezza”, sancendo che un gol è valido se l’azione si sviluppa con un intervallo significativo di tempo tra il tocco e la segnatura, come nel caso del gol di Davis. L’attaccante dell’Udinese ha, infatti, controllato il pallone, dribblato due avversari e segnato il gol dopo circa nove secondi, rientrando nella descrizione della “non immediatezza” secondo i dettami della Guida pratica AIA.
Nonostante l’AIA abbia giustificato l’operato dell’arbitro Colombo e della coppia VAR Gariglio/Chiffi, l’episodio ha messo in luce l’ambiguità della norma, lasciando spazio a interpretazioni divergenti e a polemiche che, secondo il club biancoceleste, danneggiano la credibilità del sistema calcistico. La soluzione prospettata da alcuni esperti sarebbe quella di introdurre un parametro temporale oggettivo, come un limite di tempo prestabilito (ad esempio, tre, cinque o sette secondi) per definire il concetto di “immediatezza”, ma la domanda rimane: può una semplice modifica temporale risolvere il problema delle interpretazioni soggettive e prevenire future controversie?
Il dibattito sull’interpretazione della norma continua a essere acceso, e mentre la Lazio chiede maggiore chiarezza, la controversia solleva un tema più ampio: quanto può influire l’arbitraggio e l’interpretazione delle regole nella competizione sportiva e nella sua giustizia? Il calcio italiano è chiamato a fare i conti con la necessità di un regolamento più chiaro e uniforme per evitare che decisioni come quella di Udine diventino fonte di divisioni e contestazioni.