
La Corte dei Conti di Parigi: “Trinità dei Monti è francese”

Un nuovo caso diplomatico coinvolge Roma e Parigi: la Corte dei Conti francese ha recentemente rivendicato la proprietà della scalinata di Trinità dei Monti, uno dei simboli più celebri della capitale italiana. Secondo le autorità francesi, infatti, il monumento sarebbe stato realizzato dai francesi nel Settecento e dovrebbe essere considerato parte del patrimonio francese in Italia. La questione ha subito suscitato scalpore e polemiche, con molti che criticano la gestione delle proprietà storiche della città eterna, alimentando un dibattito su chi debba davvero avere la responsabilità della sua cura e manutenzione.
La scalinata di Trinità dei Monti è stata costruita con il contributo della Francia all’inizio del XVIII secolo e si collega alla chiesa di San Luigi dei Francesi, un altro simbolo della presenza francese a Roma. Secondo la Corte dei Conti di Parigi, la gestione italiana del complesso monumentale è stata a dir poco inadeguata, con episodi di cattiva gestione e malversazioni che avrebbero compromesso l’integrità del sito. Le autorità francesi sostengono che, nel tempo, sono stati trascurati importanti interventi di restauro e manutenzione, compromettendo il valore storico del monumento.
In risposta, le istituzioni italiane non sono rimaste in silenzio. Funzionari e storici dell’arte italiani hanno difeso la gestione della scalinata, affermando che i lavori di restauro sono stati eseguiti regolarmente, con il contributo di enti locali e nazionali. Tuttavia, alcune voci critiche sottolineano come la gestione della città di Roma abbia spesso trascurato la cura di alcuni dei suoi più importanti monumenti, a causa di tagli ai finanziamenti e della lentezza burocratica.
Il dibattito non riguarda solo Trinità dei Monti. La Francia, infatti, rivendica anche altri beni immobiliari e chiese storiche a Roma, tra cui San Luigi dei Francesi, sollevando la questione della proprietà e gestione del patrimonio culturale in territorio italiano. In una serie di relazioni inviate alla Santa Sede, le autorità francesi hanno chiesto maggiore controllo sulla gestione dei beni ecclesiastici e culturali legati alla Francia.
Le polemiche sono destinate a continuare, con alcuni che vedono in questa mossa francese un tentativo di recuperare influenza culturale su Roma, mentre altri ritengono che la questione sia solo una conseguenza della cattiva gestione amministrativa italiana. A prescindere dalla sua risoluzione, la disputa attuale ha riacceso il dibattito sulla tutela del patrimonio storico e culturale delle città italiane.