
Il Santo Padre dal Gemelli segue gli esercizi spirituali in video

Papa Francesco è ricoverato da 25 giorni al Policlinico Gemelli a causa di una polmonite bilaterale. La Sala Stampa vaticana ha riferito che il Pontefice ha trascorso una notte tranquilla e che le sue condizioni, pur stabili, restano complesse. Proseguono le cure e la fisioterapia respiratoria e motoria, insieme alla dieta prescritta dai medici. I miglioramenti sono graduali, ma i medici mantengono la prognosi riservata per precauzione. La sensazione è che il ricovero possa protrarsi ancora a lungo.
Domenica mattina il Papa ha partecipato alla Messa e ha seguito in video gli esercizi spirituali della Quaresima della Curia romana. Il collegamento con l’Aula Paolo VI è unidirezionale: il Pontefice può vedere i partecipanti, ma non è visibile ai presenti in Vaticano. Secondo fonti vaticane, assiste alle meditazioni seduto in poltrona, compatibilmente con il suo stato di salute.
Nonostante i segnali positivi, il Vaticano ritiene prematuro parlare di un ritorno del Pontefice a Casa Santa Marta. La prudenza dei medici suggerisce di non affrettare le dimissioni, anche in vista del 13 marzo, giorno in cui Papa Francesco celebrerà il dodicesimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio. Intanto, il Papa è stato informato dell’alluvione che ha colpito l’Argentina, esprimendo vicinanza alle persone colpite nella zona di Bahia Blanca.
Il 6 aprile si terrà il Giubileo dei malati e degli operatori sanitari, ma la presenza del Pontefice appare improbabile. Le sue condizioni, seppur stabili, rendono difficile la partecipazione a celebrazioni lunghe, soprattutto all’aperto. Come già accaduto per il Giubileo del Volontariato e altre celebrazioni, sarà un delegato papale a presiedere la Messa.
Dal decimo piano del Gemelli, Papa Francesco sta vivendo il suo personale “giubileo dei malati”. Nell’Angelus domenicale ha ringraziato i medici e gli operatori sanitari per la loro premura, sottolineando l’importanza della vicinanza ai malati e definendola un vero “miracolo della tenerezza”, capace di portare luce nella sofferenza.