
Il Governo vuole riformare l’Isee per sostenere i giovani e le famiglie

A dodici anni dall’ultimo aggiornamento strutturale, lo strumento dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) si prepara a un’importante revisione. Il nuovo intervento, già avviato nella primavera del 2024 con l’insediamento di un tavolo tecnico, mira a renderlo più aderente alle trasformazioni economiche e sociali in atto, soprattutto per rispondere alle esigenze di giovani e famiglie. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha parlato della necessità di «un Isee aggiornato per aiutare chi vuole costruirsi una famiglia». Il lavoro non parte da zero: un primo passo era già stato inserito nella precedente manovra economica, escludendo dal calcolo gli investimenti in titoli di Stato fino a 50mila euro, come incentivo al risparmio e al sostegno del debito pubblico.
Tra le principali novità allo studio vi è l’esclusione dell’abitazione principale dal calcolo dell’Isee. Attualmente, la prima casa rientra nel computo solo parzialmente, ma si valuta ora di eliminarla del tutto, come richiesto da numerose associazioni familiari. Altra modifica tecnica ma cruciale sarà l’aggiornamento della scala di equivalenza, che permette di confrontare situazioni familiari diverse. Questo meccanismo era già stato rivisto per tenere conto del numero di figli, ma ora potrebbe essere ulteriormente corretto per riflettere meglio le spese educative e le responsabilità familiari crescenti. Come sottolinea Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, «è essenziale che la capacità economica delle famiglie venga valutata sulla base del reddito effettivamente disponibile».
Un altro punto critico emerso riguarda l’accesso ai mutui agevolati per i giovani sotto i 36 anni. «L’Isee spesso non rappresenta la reale condizione economica di chi si sta emancipando dal nucleo familiare d’origine», ha dichiarato Sestino Giacomoni, presidente della Consap, società del Tesoro che gestisce le garanzie statali sui mutui. Per questo motivo, è allo studio una riforma del criterio di accesso che superi l’indicatore tradizionale, in favore di parametri più realistici. Il tema è cruciale per dare concretezza alle politiche abitative giovanili e favorire l’autonomia economica delle nuove generazioni. Nel frattempo, l’Inps ha semplificato le procedure per i contribuenti: le nuove dichiarazioni Isee precompilate escluderanno in automatico i titoli di Stato, sollevando i cittadini dal doverli indicare manualmente.
L’avvio del tavolo tecnico e l’integrazione delle richieste delle associazioni familiari indicano una chiara direzione politica: fare dell’Isee uno strumento moderno, giusto e funzionale. La riforma si presenta come una svolta cruciale per la politica sociale italiana, con l’obiettivo di fornire maggiore equità nei sostegni pubblici e incentivare la natalità e l’autonomia dei giovani. Le prossime mosse del governo saranno decisive per trasformare queste premesse in misure concrete e durature.