
Il Governo pone un’ulteriore stretta al Superbonus edilizio

Anche l’ultima possibilità per usufruire del Superbonus è in dirittura d’arrivo. Dal prossimo anno, solo chi ha già presentato la Cilas entro il 15 ottobre 2024 potrà beneficiare della detrazione fiscale. La misura, che aveva inizialmente previsto uno sconto del 110% per la ristrutturazione sismica ed energetica degli immobili, si appresta a ridurre considerevolmente la propria percentuale, dopo l’utilizzo di oltre 200 miliardi di risorse pubbliche.
Nel 2025, l’aliquota scenderà al 65%, decretando così la fine di una fase particolarmente generosa per i proprietari di immobili. La discussione parlamentare ha già evidenziato la necessità di ridimensionare il Superbonus, limitandolo ai casi più urgenti e contenendo la spesa pubblica. Le detrazioni caleranno progressivamente: dal 50% per la prima casa nel 2024, al 36% per le seconde case nel 2026, fino a un massimo del 30% per edifici di lusso e altre categorie meno prioritarie.
Il nuovo sistema mira a rendere più sostenibili le agevolazioni, riservando le aliquote maggiori a interventi specifici come l’abbattimento delle barriere architettoniche, che manterrà il 75% di sconto. Nonostante la stretta, il bonus resta uno strumento importante per la transizione energetica, ma con criteri più stringenti e un accesso limitato ai soli interventi realmente necessari.
La riforma ha di fatto reso necessarie tempistiche e requisiti precisi: i condomini devono aver approvato le delibere necessarie e presentato la documentazione entro ottobre, e chi si affaccia ora alla ristrutturazione dovrà fare i conti con aliquote ridotte. L’obiettivo del governo è quello di mantenere la possibilità di ristrutturazione agevolata, riducendo però l’impatto sul bilancio pubblico.