
Il cingalese che ha ucciso Michelle Causo si dà alla trap in carcere

Dal carcere minorile di Treviso, dove è detenuto per l’omicidio della 17enne Michelle Causo, Oliver – oggi maggiorenne e condannato a 20 anni – torna sotto i riflettori con un gesto che ha generato sdegno e indignazione pubblica. Lo fa pubblicando un brano musicale dal titolo “Scusa mamma”, in pieno stile trap, attraverso profili social apparentemente gestiti dall’esterno ma riconducibili alla sua persona. Il singolo è stato caricato su piattaforme online e rilanciato tramite il profilo Instagram, dove il ragazzo appare a torso nudo con il nickname “olvroff” ed ha oltre 11.800 follower.
Nel testo, carico di frasiche oscillano tra il pentimento e l’ostentazione, si leggono versi come «Scusa mamma, sono chiuso in bagno e fumo una condanna» o «Quando piangi al colloquio ti do un bacio. A questo dolore non c’è rimedio». Ma i suoi versi hanno scatenato la protesta della rete e, soprattutto, il dolore di chi ha perso una figlia in modo atroce.
«Sta facendo successo sulla morte di mia figlia. È uno sfregio alla sua memoria e alla nostra dignità», denuncia al quotidiano Il Messaggero con voce spezzata Gianluca Causo, padre di Michelle. «Nel brano chiede scusa alla madre, ma non nomina mai Michelle. È intollerabile». L’uomo racconta di aver segnalato la situazione già un anno fa, senza ricevere risposte: «Mi chiudono il telefono in faccia, mi dicono che ho le allucinazioni. Ma è tutto documentato».
Il carcere minorile, secondo il regolamento, non autorizza l’uso di social o cellulari, ma i video, i post e le chat dimostrerebbero il contrario. Il sospetto, ormai concreto, è che ci siano complici interni o esterni. Un amico avrebbe dichiarato di «gestire tutto lui», ma le immagini e i contenuti sembrerebbero partoriti direttamente dalla cella. La rabbia del padre esplode: «Deve stare in un carcere vero, non in una sala giochi». In molti segnalano il pericolo di idolatria verso un ragazzo che, seppur condannato per un delitto efferato, riesce a imporsi online come artista. «Sta diventando un simbolo, ma è un assassino. Non può diventare un artista», sbotta ancora il padre di Michelle. «Non è umanamente sopportabile». Oliver, infatti, è in carcere per scontare una condanna a vent’anni dopo che nel giugno 2023 aveva ucciso Michelle Causo con 23 coltellate e ne aveva abbandonato il corpo in un carrello della spesa a Primavalle. Il contenuto del brano trap che è stato diffuso in rete, peraltro, contiene riferimenti che riportano alla notte del delitto, come «A Casal del Marmo quando ti ho chiamato e tu piangevi», alimentando l’angoscia e il dolore di amici e familiari della compianta Michelle.
Il capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, ha smentito comunque che il detenuto abbia diffuso personalmente il video musicale. ”A seguito della notizia acquisita circa la presunta diffusione, dall’Istituto penale per i minorenni di Treviso, di un video effettuato da un indagato per un efferato crimine, acquisite le relazioni del direttore e del comandante di reparto, nonché le informazioni necessarie, escludo che il video sia partito dall’Ipm o che dallo stesso sia stato attuato un collegamento telematico che ha diffuso questo contenuto“, ha detto Sangermano.
“Evidentemente, terzi soggetti hanno utilizzato il profilo social di questo indagato per diffondere, in modo assolutamente incauto e sbagliato, nonché lesivo delle persone offese, questo contenuto – ha poi concluso – Aggiungo che la canzone rap diffusa sui social era pubblica; era stata presentata in più percorsi trattamentali e anche in occasione di festival teatrali’‘.